Giulia Gibertoni, candidata presidente del M5S alla regione Emilia-Romagna, presenta i candidati consiglieri di Rimini alla stampa. Molti gli “attivisti” e i cittadini presenti con alcuni consiglieri di Riccione e Rimini - Il 23 novembre, tutti sperano nella vittoria

Molte le domande poste ai candidati da parte dei giornalisti presenti, del tutto esaurienti le risposte che i candidati hanno rilasciato come obiettivi del Movimento 5 Stelle riguardo al programma regionale

 

PB070053.JPGIn una giornata umida, a tratti piovosa, in Piazza Cavour, a Rimini, presso il Bar Cavour, i cronisti delle varie testate locali hanno incontrato i candidati del Movimento 5 Stelle per il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna. Elezioni che si terranno, come noto, il 23 corrente mese. E’ stata Giulia Gibertoni, candidata alla presidenza della Regione, a presentare i quattro candidati consiglieri espressi da una votazione online che ha visto la partecipazione di migliaia di iscritti certificati. Sono: Elena Cipolletta, Raffaella Sensoli, Fausto Battistel e Stefano Monti.

Molte le domande poste sia alla candidata presidente, sia ai quatto candidati consiglieri, da parte dei cronisti presenti. A tutti sono state date risposte, a nostro avviso, esaurienti e, aggiungiamo noi, convincenti. Del resto, i candidati non hanno fatto altro che ricordare alla stampa i temi e il programma che da tempo si è dato il M5S attorno alle iniziative da intraprendere una volta eletti, adeguando il programma generale alla realtà regionale e ponendo l’accento sui bisogni prioritari che questa parte del Paese sente di più sulla propria pelle.

Alla guida della pattuglia agguerrita e protesa alla realizzazione di un diverso modo di interpretare la politica regionale, la signora Giulia Gibertoni che, rispondendo a domande specifiche, ha risposto illustrando alla stampa sia il programma regionale, sia le proprie considerazioni per una più incisiva azione regionale protesa alla ripresa economica e civile della regione.

L’incontro si è concluso con gli auguri di rito e con una serie di foto beneauguranti. A tutti i candidati il nostro “in bocca al lupo!”.


Stampa: censura preventiva a Rimini!

Il Comune si sceglie gli organi di informazione fra gli “amici”?

 

Riceviamo a pubblichiamo da parte del Movimento 5 Stelle di Rimini

 

IL FATTO

 

Nell’ultimo Consiglio comunale, al direttore di opinionday.it (già direttore di Play Radio, RCS-Corriere della Sera), è stato vietato di fotografare o riprendere immagini della stessa assise. Il giornalista, Italo Carbonara, fra l’altro, era regolarmente accreditato e autorizzato per tali riprese da una espressa mail intercorsa fra lo stesso ed Emilio Salvatori, capo ufficio stampa del Comune. (Tutta la corrispondenza intercorsa fra il sig. Carbonara e il Comune, a semplice richiesta, sarà inviata agli organi di stampa).

Ciononostante, il dott. Bronzetti, responsabile dell’ufficio di supporto al Consiglio comunale, servendosi dell’agente di polizia municipale presente, dapprima ha chiesto di verificarne l’identità e l’appartenenza all’Ordine dei giornalisti, poi, ha comunque ribadito il suo diniego invitando il professionista a chiedere un’ennesima autorizzazione.

Cosa che il giornalista ha fatto nei giorni successivi ricordando le prerogative della stampa nell’ambito dell’art. 21 della Costituzione, nonché delle varie pronunce sull’argomento promulgate sia dal Garante per la privacy, sia da quello per l’informazione.

 

LA POSIZIONE POLITICA DEL M5S

 

I Consigli comunali, per il Movimento 5 Stelle, sono da considerare luoghi pubblici aperti.

La risposta del dott. Bronzetti, giunta il 16 novembre, in sintesi, respingeva tutte le considerazioni fatte dal giornalista di “opinionday.it” e ribadiva che i capigruppo, escluso il Movimento 5 Stelle, favorevole, e la presidente del Consiglio comunale, erano contrari comunque. Peraltro, la presidente evidenzia, nella risposta a firma del dott. Bronzetti, che per le riprese video c’è già una emittente autorizzata.

Il M5S si chiede: gli obiettivi focali che possono immortalare le immagini del Consiglio comunale devono essere di una determinata marca? il logo dell’emittente deve essere di quel tale colore? gli operatori devono avere casacche a pallini rossi?

In una frase, gli organi di stampa che l’Amministrazione gradisce sono scelti, forse, fra “amici”?

La pluralità dell’informazione, per il Consiglio comunale di Rimini, è quella che può assicurare una sola emittente?

Durante le fasi del confronto democratico in svolgimento in questi consessi, vi sono talune situazioni che, a parere insindacabile dei professionisti dell’informazione, possono avere valenza politica da riportare senza che vi sia in origine una censura preventiva.

Il Movimento 5 Stelle ritiene che il Consiglio comunale debba consentire, non soltanto al giornalista in oggetto, ma a tutti i cittadini che lo volessero, il diritto a informarsi ed essere informati, nonché di documentarsi nelle forme e nei modi consentiti dalle leggi.

Invitiamo tutti gli organi di stampa a prendere posizione contro questo comportamento dell’Amministrazione di Rimini affinché questa forma inusitata di censura cessi immediatamente.

Il Movimento 5 Stelle si riserva denunciare in ogni sede idonea, e di organizzare, nelle forme e nei modi che riterrà più idonei, ogni iniziativa che porti alla completa trasparenza di quanto avviene durante le sedute del Consiglio comunale di Rimini.

 

Movimento 5 Stelle di Rimini


Rimini - Il Comitato A14, in assemblea al quartiere 1° Maggio, proporrà modifiche al Psc e al Rue - I consiglieri del M5S accolgono i suggerimenti e presenteranno interrogazioni in Consiglio comunale

Molti i cittadini presenti che, assieme al personaggio storico del Comitato, Carlo Baldantoni, e all’arch. Roberto Sampaoli, hanno illustrato ai consiglieri comunali Camporesi e Franchini (Movimento 5 Stelle) le loro opposizioni e opzioni all’opera contestata, ponendo l’accento sulla salvaguardia della salute pubblica e stigmatizzando l’aumento dei tumori che in questi anni si sono moltiplicati a dismisura

 

PA260034.JPGSi è riunito ieri, mercoledì 26 ottobre, presso la sala parrocchiale della chiesa del Quartiere 1° Maggio, il Comitato A14 che da anni si batte per lo spostamento del tracciato del nuovo tratto autostradale e del raddoppio delle corsie della SS16 con varie denunce ed esposti che sono sempre stati bocciati dalla magistratura. Ciononostante, il comitato, formato da molti cittadini inferociti, non si è scoraggiato e, conscio della bontà delle loro opzioni e soluzioni, tese soprattutto a salvaguardare la salute dei cittadini riminesi tutti, hanno voluto illustrare le loro proposte, oltre che ai propri sostenitori, ai rappresentanti del Consiglio comunale, Camporesi e Franchini.

Dopo una breve esposizione dei fatti , espletata da Carlo Baldantoni, l’arch. Sammpaoli ha illustrato le idee e le varianti possibili da presentare quali osservazioni al Psc e al Rue, inerenti allo spostamento e interramento di alcuni tratti della costruenda autostrada affinché si possano diminuire in modo sensibile gli inquinanti che uccidono, fra questi il famigerato PM10.

Critiche sono piovute sia sull’amministrazione comunale, sia sull’Arpa, sia sulla Soc. Autostrade che, pur essendo obbligata a fare rilevamenti continuativi delle polveri sottili all’inizio dei lavori, durante e dopo, non ha ottemperato a quanto ordinato dal Ministero. Si è deciso di presentare formale richiesta di installazione di centraline di rilevamento in alcuni punti “strategici” affinché i dati che emergeranno sia da sprone per l’amministrazione affinché elabori piani e soluzioni che consentano di abbattere gli inquinanti e che rendano più salubre l’aria di tutta Rimini.

Congiuntamente, approvando il lavoro presentato dall’arch. Sampaoli, i cittadini interessati presenteranno, entro lunedì, ultimo giorno utile, le loro argomentazioni a sostegno di quanto approvato in assemblea, in sintesi, l’interramento di alcuni tratti dell’autostrada e lo spostamento della SS16. I consiglieri del Movimento 5 Stelle, dal canto loro, hanno assicurato il loro interessamento e si sono impegnati a presentare un’interrogazione ad hoc nel prossimo Consiglio comunale, in sintonia con la filosofia di questo Movimento che è quello di ascoltare i cittadini prima di ogni decisione.


Rimini - Casa delle donne: le associazioni e alcune assistite chiedono al sindaco di riaprire la struttura a brevissimo

Psicologhe, rappresentanti di associazioni al femminile, operatori di altri enti e organizzazioni sindacali fanno il punto sulla riapertura della sede

 

PA260029.JPGSi sono riunite ieri, mercoledì 26 ottobre, presso la sala riunioni delle commissioni del Comune di Rimini, le associazioni delle donne che da mesi lamentano la chiusura della sede “Casa delle donne”, voluta e fondata dalla mamma dall’attuale sindaco Andrea Grassi e che, da mesi, dalla scadenza del contratto, è chiusa per infiltrazioni. Almeno questa è la giustificazione del comune.

Molte le donne intervenute a questo simposio che ha visto la partecipazione di due consiglieri comunali (Pazzaglia e Galvani) e di una esponente del Movimento 5 Stelle, Raffaella Sensoli.

Dopo l‘esposizione di quanto fatto nel tempo da questa struttura, sia da parte delle signore Massari e Neri, rispettivamente ex dirigente comunale e psicologa della Casa delle donne, sono stati molti gli interventi che hanno ribadito l’assoluta necessità che il sindaco e l’assessorato competenze trovino al più presto le soluzioni per riaprire la struttra.

Due le testimonianze dirette di donne che sono state “salvate” dalla struttura in oggetto e che si sono augurate la riapertura a breve dell’associazione.

Unica voce fuori dal coro, quella di Paola Gualano, dell’associazione Rompi il silenzio, che si è detta contraria a mantenere questa struttura così come organizzata, in quanto esiste già una simile, quella provinciale, nella quale opera.

La rappresentante del Movimento 5 Stelle si è detta d’accordo con coloro che sostengono la riapertura e la riorganizzazione della Casa delle donne, come del resto hanno dichiarato anche Pazzaglia e Galvani.


Rimini, fra cene e fuochi pirotecnici si è inaugurato un altro baraccone a debito dei cittadini - Nel cielo, fra le tante faville, mancavano le 5 Stelle del terzo partito riminese - Il Consiglio comunale si riunisce quando vuole la maggioranza?

Oltre 1500 gli invitati che hanno cenato a spese della collettività per poi assistere ai fuochi d’artificio altrettanto dispendiosi, con buona pace dei contribuenti malatestiani - Le opposizioni preparano un documento contro la disinvoltura della compagine gnassiana che convoca il Consiglio quando gli fa comodo

 

semasek.jpgConclusa la festa, quella dell’inaugurazione del Palacongressi di Rimini che, dopo mesi di rinvii, ha finalmente aperto i battenti. Molto incerto il cammino di un altro carrozzone del quale non si hanno certezze di successo e che da una spesa iniziale di 60 e passa milioni, alla fine ne è costato ben 117.

Naturalmente, per dare lustro a una astronave che, secondo noi, farà pochi chilometri fra le galassie, un ministro, Brambilla, un presidente di una istituzione da abolire, Vitali, il sindaco neoeletto di Rimini, Gnassi, oltre a 1500 invitati non si sa bene a quale titolo.

Naturalmente le spese per questo sfarzoso evento, sono state a carico, ancora, dei cittadini che, però, hanno potuto ammirare lo spettacolo pirotecnico molto corposo e che ha divertito molto, soprattutto, i bambini al seguito degli ospiti.

Comunque, fra tutte quelle stelle filanti, esplose in aria a mo’ di beneaugurante successo, sono mancate in toto nel firmamento dell’Universo, le 5 Stelle del terzo partito di Rimini. Infatti, nessuno dei consiglieri e dei cosiddetti “grillini”, hanno partecipato a questo scempio di denaro pubblico, in coerenza con quanto questo Movimento denuncia da tempo: basta con opere a debito dei cittadini, stop a costruzioni faraoniche che non garantiscono rientri certi, basta con i doppioni.

Infatti, è storia recente, anche il Palacongressi di Riccione, costato molti soldi, uno sproposito dal quale ogni socio cerca di sganciarsi, è sottoutilizzato e produce un deficit che comunque viene “coperto” dai soliti finanziatori: i cittadini.

Da registrare, infine, che il lavoro dei consiglieri comunali di Rimini, e della giunta, risulta essere il meno prolifico di ogni altra realtà. Infatti, il lavoro prodotto è davvero deplorevole se si pensa che dalla elezione a oggi sono stati riuniti per 9 volte soltanto e per decidere di sole tre delibere andate in porto. Sono saltate alcune convocazioni per mancanza di delibere. Come se a Rimini tutto va così bene che non si sente assolutamente la necessità di convocare il Consiglio comunale per decidere quali interventi mettere in atto per migliorare la viabilità, mettere ordine al verde pubblico, abolire molte partecipate che succhiano soldi ai cittadini, non ripianare più le aziende partecipate in perdita, affrontare i seri e urgenti temi in fatto di welfare, ridimensionare stipendi ed emolumenti dei boiardi pubblici, cacciare a pedate negli stinchi coloro i quali appesantiscono con interventi mirati soltanto alla loro immagine e somiglianza le casse delle istituzioni. L’Aeradria, una per tutte, che è stata da poco rifinanziata a spese dei soliti noti, i contribuenti, e che non paga fatture per le consulenze ottenute nel 2010. Di contro, approva l’aumento degli emolumenti per lo staff dei dirigenti. Consulenze: avevamo già fatto alcune domande al factotum Masini, relativamente a questi esborsi. Nessuna risposta, neanche in Commissione comunale, né dopo le interrogazioni del M5S presentate in Consiglio comunale. A tale malcostume (i rinvii dei Consigli) le opposizioni presenteranno un documento per stigmatizzare questo modo di fare non proprio consono alle norme e, soprattutto, alle necessità della città.


Milano - Oltre 20.000 all’Arco della Pace per contestare contro l’ennesimo tentativo di imbavagliare la giustizia e la democrazia - E Fini ne parla senza mezzi toni, è una legge che serve al premier, punto e basta - “Ricucire l’Italia”, il messaggio forte e chiaro

Si sono dati appuntamento in fondo a Corso Sempione, i cittadini di Milano che sono stati chiamati a raccolta dal Movimento “Libertà e Giustizia” guidato da Bonsanti - Oltre al sindaco Pisapia, sono intervenuti Gustavo Zagrebelski, Dario Fo, Saviano, Travaglio e molti personaggi del mondo della cultura, dell’informazione e della società civile che hanno chiesto la fine del governo Berlusconi

 

di Kycca Carbonara

 

 Una folla, forse inaspettata, si è riunita attorno ai promotori della manifestazione, il Movimento “Libertà e Giustizia” cui hanno aderito moltissimi personaggi della cultura, dell’informazione, dello spettacolo, e, soprattutto, della società civile ormai stanca dei continui scandali che affliggono il nostro Paese. Una richiesta forte e chiara indirizzata agli italiani affinché questo governo di incapaci cessi di esistere. Formulate idee e proposte atte a ricucire le divisioni profonde che il berlusconismo ha creato in 15 anni di governo della cosa pubblica. Uno sfracello, aggiungiamo noi. Infatti, tutti gli interventi, oltre a stigmatizzare il passato e il presente di una società scollata, smarrita, che non si rende appieno della gravità del precipizio che attanaglia l’Italia, ha puntato il dito e le sue analisi soprattutto per raggiungere un obiettivo comune e imperativo: una nuova coesione che non può prescindere dalla cacciata di questi pseudo governanti.

Oltre a quello di Saviano, sono arrivati i messaggi di partecipazione di Umberto Eco, Moni Ovadia e don Luigi Ciotti, “presenti con il cuore”. Fra i contributi sul palco, invece, quelli di Michele Serra, Marco Travaglio, Lirio Abbate (che ha ricordato Giuseppe D’Avanzo) e Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, che ha chiuso la manifestazione affermando: "Si dice che in Italia sta prevalendo la stanchezza. Questa piazza dimostra esattamente il contrario. Qui c'è rappresentato in sintesi il nostro Paese. Laici e cattolici, uomini e donne, giovani e anziani. Noi non siamo mossi da odio o rancore, ma da un senso di partecipazione per il bene del nostro paese. Sono i partiti  politici che devono raccogliere le richieste e i bisogni che vengono da piazze come questa e devono trasformarle in passione civile. Non siamo una piazza antipolitica, ma una piazza che lavora per la politica".

Anche il premio Nobel Dario Fo, ha avuto parole durissime contro Berlusconi e il suo fare becero. Secondo Fo è arrivato al capolinea: “La situazione è drammatica con un superministro padrone di un governo, un regno delle banane, che si rende conto che il popolo, il suo popolo, non c'è più. E vive nel terrore”.

Insomma il regno e la culla dei voti del Pdl, Milano, lo ha già abbandonato. Del resto il colpo subito nelle recenti elezioni comunali è sotto gli occhi di tutti. La Moratti non solo non ha vinto le elezioni ma le ha perse malissimo. Uno smacco che fa riflettere e che si inserisce, appunto, nel declino senza speranza del berlusconismo vuoto e senza prospettive, ormai.


Rimini - La maggioranza boccia ogni controllo per la nomina dei soliti noti nelle partecipate - Accuse del Sel nei confronti di Zerbini (pd), ex assessore nella scorsa giunta - Bocciati tutti gli emendamenti, il sindaco farà come vuole

Presentati numerosi emendamenti da parte delle minoranze (Pdl Sel e M5S), per innovare il metodo delle nomine nelle partecipate. Richieste professionalità, titoli, trasparenza e incompatibilità del cumulo delle cariche, soprattutto in caso che il nominato sia il controllore della controllata. Niet sovietico da parte della maggioranza. Le scelte politiche il Pd le assume in Consiglio comunale, o in un bar?

 

di Kycca Carbonara

 

semasek.jpgConsigli comunali stancanti, noiosi, con qualche sprazzo di vita rarissimi, messi in scena soprattutto dal Movimento 5 Stelle ma anche dal Pdl e dal Sel che, anche nella scorsa seduta, hanno dato vita a una serie di interventi piuttosto acerbi, spinosi, incalzanti, interrogazioni e interventi che sono puntualmente stati semplicemente ignorati da una maggioranza granitica che ad ogni piè sospinto non perde l’occasione per mettere a nudo la pochezza dello spessore politico che questa compagine denota di avere  nel suo seno, nel suo DNA.

Infatti, sulle linee guida che il sindaco deve seguire per la nomina dei rappresentanti comunali all’interno dei Cda delle partecipate, nonostante i tanti emendamenti presentati a corredo di questa delibera, soprattutto dal M5S, la maggioranza si è affrettata ad annunciare voto contrario su tutti i documenti presentati. Insomma, al sindaco è stata concessa mano libera per la nomina in questi enti di persone che lui, in piena autonomia, riterrà idonei. Niente curriculum, niente titoli, niente esperienze acquisite, master o esperienze estere, titoli di specializzazioni, non serviranno: il sindaco nominerà questi rappresentanti in piena libertà e senza tener conto di alcun “suggerimento”.

Durante uno degli interventi del Sel, il consigliere Fabio Pazzaglia ha parlato, zittendo il consigliere Zerbini (Pd), di alcune irregolarità risalenti ai tempi in cui lo stesso era assessore con la giunta Ravaioli. Pazzaglia, interrotto dal consigliere Zerbini, ha avuto parole durissime nei confronti dell’ex assessore e ha invitato lo stesso ad adire le vie legali se lo riteneva.

Insomma, un regolamento di conti che ha l’aria di una faida non sopita fra il rappresentante del Sel e la nuova maggioranza. Ricordiamo che Fabio Pazzaglia, nella passata amministrazione, era parte della maggioranza e pertanto, pensiamo noi, alcune cosette non proprio limpide, sull’operato del consigliere Zerbini, le conosce senz’altro. Insomma, sa chi ha scheletri nell’armadio…

Rimane l’amaro in bocca per il fatto che mentre il Paese brucia, l’economia brancola nel buio, la disoccupazione cresce, le piazze dimostrano il loro dissenso, la stanchezza dell’intero Paese e Berlusconi va al compleanno del suo amico Putin, a Rimini anziché affrontare i gravissimi problemi della città, il Comune entra in una nuova Holding, ripiana i debiti di Aeradria (perdita in 10 mesi di circa 7,5 milioni di euro), inaugurerà il più discusso Palacongressi d’Italia, non dice nulla per quanto attiene alla salubrità delle acque marine, non affronta, una volta per tutte, il problema fogne, ha la bocca chiusa sul Trc, fa una politica di facciata che non cambia nulla rispetto ai passati decenni, non tiene conto delle aspettative dei  propri elettori, e dei riminesi in generale.


Rimini - Informare i cittadini: la fantasia del M5S è più rara dell’intelligenza, e si vede…

Stamane, in piazza Tre Martiri, al gazebo del Movimento 5 Stelle, molte persone che si informavano circa le opere costosissime, e considerate inutili, che sono fiorite in questi ultimi anni lasciando sulle spalle dei contribuenti pesantissimi debiti - Intanto, incombe il Trc, altri 140 milioni di debiti per i riminesi! (lo Stato ne ha messi 42)

 

di Kycca Carbonara

 

Anche stamattina, come ogni sabato, in piazza Tre Martiri, a Rimini, è stato allestito il gazebo del Movimento 5 Stelle che, con mezzi di fortuna eccellenti, hanno informato i cittadini di quello che le amministrazioni passate, e quella attuale, hanno messo in atto “nell’interesse” dei cittadini riminesi. Campeggiano foto ritoccate, in questa occasione, del futuristico, ma solo come architettura, Palacongressi, la cui inaugurazione è prevista per il 15 c.m. “L’inaugurazione più rimandata d’Italia”, si legge sul manifesto esposto. Una costruzione che in origine doveva costare circa 65 milioni di euro e che, alla fine, ne è costata ben 117 di milioni.

Si legge nella cartolina postale consegnata ai passanti curiosi e critici: che “questa opera nessun residente la voleva, che peggiorerà la viabilità, che ha rubato risorse che sarebbero invece servite per risanare il mare con nuove fogne, e che se fa la fine del Palacongressi di Riccione, siamo rovinati per decenni”.

Molti i cittadini che si informavano e che ritiravano la cartolina postale con l’invito a compilarla con una qualsiasi critica o elogio e riconsegnarla ai promotori che a loro volta la recapiteranno al sindaco Gnassi. Un’iniziativa brillante, innovativa per tanti versi, che mette in contatto diretto gli elettori e il sindaco tramite il M5S che a Rimini è la terza forza politica.

Bellissime le variazioni sul tema presentate dalla fervida fantasia di questi nuovi soggetti politici che stanno cercando di capire quello che è stato fatto e quello che si può correggere e innovare all’interno della stanza dei bottoni del Comune. Lavoro duro, lungo e difficile viste le chiusure della maggioranza ad accogliere ogni suggerimento o emendamento alle delibere che di volta in volta l’Amministrazione prende perseguendo i propri obiettivi fuori dalla logica di rispondere alle reali e difficilissime condizioni dei propri cittadini.

Del resto, anche questa compagine guidata da Gnassi, non si discosta molto dalla vecchia per i metodi e i modi usati. Recentemente, infatti, Agosta (Pd), discutendo del ripianamento delle perdite di Aeradria (7,5 milioni in 10 mesi), aveva ripetuto per ben tre volte “indebitarsi”. Come se a pagare fosse lui di persona e non i cittadini… Sic!

E all’orizzonte si prospetta un’altra di quelle opere faraoniche inservibili e costosissime. Il Trc. Un progetto nato oltre 15 anni orsono che doppierebbe per molti tratti la ferrovia e che attraverserebbe la città, in alcuni tratti, rasentando palazzi pubblici e privati (a circa 1 metro!) Un’altra opera che, come ha asserito in una presentazione il dott. Del Prato, costerà circa 180 milioni di euro. Il tratto, su monorotaia, dovrebbe collegare la stazione di Rimini a Riccione per una percorrenza totale di circa 10 km e non toccherebbe, per quanto attiene a Rimini, né la Fiera, né, appunto, il Palacongressi, né altri punti nevralgici della città.

Infine, qualcuno fa notare che la Fiera possiede circa 11mila parcheggi e che, nell’ipotesi di voler abbattere circa il 50% di autoveicoli circolanti con il Trc, alla fine di convegni o manifestazioni varie, per smaltire circa 5mila persone, ci vorrebbero all’incirca 5 ore vista la capienza delle carrozze di questa assurda opera. Comunque, anche su questo tema, il M5S sta preparando uno studio, con i pro e i contro, che presto sarà presentato alla cittadinanza.

Noi aggiungiamo: se invece di questa opera, che riteniamo anche noi inutile, questi soldi fossero impegnati per le nuove fogne non si rilancerebbe il turismo e la città in generale?


In Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle propone la revisione del tracciato della 3.a corsia dell’A14 e della nuova SS16 per abbattere il PM10, causa di morte per 8.220 cittadini italiani (dati OMS); al sindaco Gnassi la richiesta di risposta scritta

Luigi Camporesi, capogruppo del Movimento 5 Stelle ha presentato una esaustiva e completa interrogazione che ha impressionato i presenti per le conseguenze nefaste delle emissioni che proprio in quelle aree e a fronte dei cantieri aperti per l’ampliamento di quei tratti stradali, non può che aumentarne le quantità nell’aria che si respira - Ora il Sindaco ha la patata bollente in mano!

 

di Kycca Carbonara

 

P6200037.JPGIl Movimento 5 Stelle di Rimini comunica che è stata presentata dal capogruppo del M5S, Luigi Camporesi, nel Consiglio comunale di ieri, giovedì 28 c.m., un’interrogazione inerente l’annoso problema delle polveri sottili (PM10), già oggi fuori legge, e che il prevedibile aumento della viabilità dell’A14 e della nuova SS16, faranno schizzare alle stelle.

Nel ricordare che ogni anno a causa del PM10 in Italia muoiono 8.220 persone (OMS) e che i sindaci sono obbligati a porre in essere strumenti atti a contenere entro i limiti di legge dette emissioni, regolate da leggi Europee, nazionali e regionali, Camporesi ha citato i dati delle centraline poste a Rimini (Flaminia e Marecchia) per la misurazione del mortale particolato ricordando che nel 2005 hanno “sforato” rispettivamente per ben 63 e 52 volte, nel 2006 per 79 e 75, nel 2007 per 74 e 62, nel 2008 65 e 56 e, che per identiche inosservanze da parte delle istituzioni, sono stati rinviati a giudizio il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana.

Ricordando altresì che sul problema PM10 l’Associazione Grilli Pensanti di Rimini nel dicembre dell’anno scorso ha presentato un esposto a firma di circa 800 cittadini per l’identificazione dei responsabili dei sopracitati “sforamenti” e, che a oggi, non è giunta alcuna notizia di archiviazione.

Il M5S stigmatizza il fatto che per aggirare o contenere la conoscenza del problema da parte dei cittadini, si sia giunti ad istituire, come oggi è purtroppo imperante ovunque, un ente controllore che dovrebbe intervenire sulla controllata. Insomma, un vecchio e indecente modo per silenziare, e qualche volta manipolare, i risultati delle misurazioni. Ma nonostante ciò, la stessa Spea (società responsabile dei rilevamenti) ha dovuto ammettere che le misurazioni effettuate relativamente alla 3° corsia dell’A14 (S. Lorenzo in Correggiano), dall’agosto 2010 al marzo 2011, hanno in buona parte superato i limiti imposti dalle leggi vigenti.

Il M5S ha chiesto all’amministrazione di Rimini di intervenire urgentemente affinché venga affidato un incarico specifico all’Arpa per un monitoraggio non “addomesticato” e veritiero nell’intento di predisporre al più presto interventi atti ad abbassare tale inquinamento e riportare i valori nei limiti accettabili e comunque rispettosi delle normative vigenti a difesa della salute pubblica, non ignorando, inoltre, i rischi di una probabilissima azione giuridica da parte degli stessi cittadini, suggerendo alcune idee. Per esempio, spostando il tracciato per dette opere stradali, adottando soluzioni di filtraggio delle polveri sottili e la copertura del tratto interessato (Secante di Cesena) o altre soluzioni che comunque assicurino l’abbattimento di questo inquinante mortale. Naturalmente simili accorgimenti dovrebbero interessare anche i lavori stradali della nuova SS16.

In sintesi, ogni intervento certo e finalizzato  a  evitare che i cittadini si ammalino o peggio, che il PM10 sia causa di mortalità,  e che possa evitare anche i fulmini della magistratura che, verosimilmente, potrebbe incriminare e condannare sia il sindaco, sia i presidenti della Provincia e della Regione.

Auspichiamo che il Sindaco, nella sua risposta scritta, richiesta dal M5S, affronti con urgenza e serietà il problema esposto in Consiglio dal capogruppo Luigi Camporesi, affinché la salubrità dell’aria di Rimini e dintorni sia immediatamente riportata nei limiti imposti dalle leggi vigenti in materia.

Naturalmente, ce lo auguriamo anche noi.


 

Il Movimento 5 Stelle di Rimini ha scelto: Luigi Camporesi è il candidato sindaco per la loro lista

Beppe Grillo lo ha presentato alla cittadinanza e alla stampa mercoledì 23 marzo in Piazza Tre Martiri, a Rimini.

di Kycca Carbonara

P3230363.JPGDopo alcune riunioni fra gli attivi del Movimento 5 Stelle di Rimini, tese a individuare la persona più adatta a rappresentare la lista nelle prossime elezioni di maggio, la scelta dell’assemblea è caduta su Luigi Camporesi, un giovane ingegnere meccanico di 42 anni, sposato, da tempo impegnato nel M5S e già candidato alle passate elezioni regionali dove ha raccolto circa 500 consensi. Deus machina, insieme alla moglie Elena, del banchetto di Piazza Tre Martiri dove si raccolgono le firme ora per i referendum sull’acqua pubblica, ora per l’anagrafe dei candidati, ora per la condivisione con i cittadini della destinazione d’uso per le proprietà demaniali in via di trasferimento ai Comuni, attualmente per la raccolta delle firme necessarie per la presentazione della Lista del M5S alla competizione elettorale del 15 e 16 maggio.

Con grande sorpresa ma con immenso piacere sia del M5S, sia dei cittadini, a voler presentare il candidato sindaco Camporesi è piombato a Rimini mercoledì mattina Beppe Grillo. Nel suo discorso rivolto ai cittadini che, in un battibaleno si sono assiepati davanti alla Vecchia Cafeteria, ha ribadito gli slogan e gli obiettivi del Movimento 5 Stelle, invitando gli astanti a votare per questo Movimento che presenta al suo interno grandi novità mai rappresentate da nessun partito finora.

Fra queste l’assoluta assenza di vecchi politicanti, gente di tutti gli strati sociali, l’impegno in politica a tempo, cioè per non più di due legislature al massimo, la remissione del mandato dell’eletto all’assemblea degli attivi che di volta in volta concede o meno la fiducia ad andare avanti, la prassi, per ogni grande intervento pubblico, di indire assemblee cittadine per trovare con gli stessi consensi e condivisione sul da farsi, la presentazione dello stato patrimoniale attuale dei candidati, nonché della presentazione (già avvenuta) di tutti i candidati, del certificato penale.

Come sempre, con fare tumultuoso, a volte focoso, a volte più sereno, ma con assoluta fermezza e fierezza, ha ricordato ai cittadini i guasti procurati dai cosiddetti politici che, a suo dire, hanno portato il Paese Italia allo sbando con quasi 2000 miliardi di debito e nessuna considerazione a livello internazionale. Insomma, un fuoco di fila durato per circa un’oretta e che ha ricevuto i consensi e gli applausi degli intervenuti. Da parte nostra un grande “in bocca al lupo” per Luigi Camporesi nella speranza che a Rimini si cambi, finalmente, rotta.


PM10 - Alcune settimane fa il Movimento 5 Stelle di Rimini ha presentato un esposto alla magistratura: a che punto siamo?

Dopo i continui sforamenti del tetto massimo, stabilito dall’Unione europea per quanto attiene alle polveri sottili, ancora nessun provvedimento da parte dell’amministrazione - Anche la Magistratura, investita del caso dai “grillini”, tace

 

di Kycca Carbonara

 

045.JPGA Rimini, come in altre città d’Italia, il problema dell’inquinamento da polveri sottili, il famigerato Pm10, continua a preoccupare i cittadini che, in mancanza di provvedimenti drastici del Comune, si vedono costretti a respirare comunque questo composto chimico che molti danni apporta alla salute di tutti, piccoli e grandi, animali e piante. A tale proposito, dopo ripetuti inviti rivolti all’amministrazione da parte di molti cittadini, e rimasti disattesi, il Movimento 5 Stelle di Rimini, alcune settimane fa, ha presentato un esposto alla Magistratura contro l’inefficienza degli amministratori incapaci di prendere decisioni drastiche che assicurino la popolazione circa la bontà dell’aria che respirano.

A oggi, però, non è successo nulla. L’amministrazione non ha preso alcun provvedimento, la magistratura, nemmeno, sembra. Infatti, dal versante giuridiziale non sappiamo quali provvedimenti siano stati presi nei confronti del Comune, non conosciamo ancora i risvolti penali saltati fuori, non si sa neppure il perché di tale silenzio. Sul problema gravissimo che questo tipo di inquinamento provoca, insomma, tutto tace. Noi chiediamo di fare chiarezza e di porre in atto misure urgenti ed efficaci affinché questo annoso problema trovi le giuste e adeguate soluzioni.


Al grido “Se non ora, quando”, anche Rimini risponde “adesso!” , e l’8 marzo si replica  

Una piazza gremita da donne, uomini, bambini e turisti chiede a Berlusconi di andarsene - Molti i cartelli che “raccontavano” la degradante parabola del cavaliere che ha danneggiato l’immagine del Paese

 

di Kycca Carbonara

 

Anche Rimini, come nelle altre piazze d’Italia, ha visto la sua piazza Cavour gremita dalle donne, ma non solo, che hanno chiesto a Berlusconi di andarsene “adesso”. Anche le donne di Rimini innalzavano cartelli con slogan che descrivevano con frasi a effetto, la lunga e deleteria serie di becero, spregiudicato e indegno comportamento di questo cosiddetto premier che molto danno ha prodotto sia a livello di immagine del nostro Paese, sia per aver piazzato all’interno delle istituzioni le sue amiche escort. Insomma, oltre al danno la beffa di pagare stipendi da sogno alle sue amanti con i nostri soldi.

Sul palco si sono avvicendate al microfono molte donne, note e non, che hanno stigmatizzato la lunga triste storia dei giorni nostri per quanto attiene alla non politica del cavaliere, dei suoi compari del Pdl, di una sinistra che ha perso la sua verve per contrastare più efficacemente l’azione di un governo sempre più impegnato a difendere il suo capo da chiunque, magistratura in primis.

Del resto, siamo certi che domani, Berlusconi dirà che sono state manifestazioni di parte che vogliono stravolgere le regole democratiche. Che lui ha preso i voti e ha il diritto di governare, che dispone di una maggioranza e che non ha nessuna voglia di andarsene. Già, non può andarsene. Infatti, se si dimettesse dovrebbe presentarsi ai molti processi che per il momento attendono di essere celebrati. Gli organizzatori hanno annunciato una replica in occasione della Festa della donna, cioè per l’8 marzo.

Ecco una fotostoria della manifestazione riminese.

 

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Rimini - La “tratta”, l’arte della pesca collettiva di un tempo, rappresentata per scolaresche, turisti e cittadini

Si è concluso ieri, presso il Bagno 99 di Marebello, il ciclo di rappresentazione dell’antica arte marinara, promossa dal Comune, alla presenza di molti turisti piccoli e grandi. Presenti il sindaco Ravaioli e l’assessore Biagini che hanno espresso la volontà di incrementare sempre più queste manifestazioni culturali della marineria rivierasca

 

di Kycca Carbonara

 

Si è conclusa ieri, domenica 12 settembre, alla presenza del sindaco Ravaioli e dell’assessore Biagini, il ciclo rappresentativo dell’antica arte marinara, la “tratta”, un tipo di pesca collettiva esercitata nel passato da pescatori professionisti e non con l’aiuto e la partecipazione di tutti i cittadini e i turisti presenti. L’iniziativa, promossa dal Comune e partita l’anno scorso per volontà di un gruppo di associazioni, bagnini, e singoli appassionati, si è conclusa presso il Bagno 99 di Marebello e ha visto la partecipazione di molti turisti, piccoli e grandi, nonché di folti gruppi di pescatori sportivi della riviera riminese.

La giornata splendida ha contribuito al successo di tale rappresentazione che vuole rinnovare e portare a conoscenza dei cittadini, delle scolaresche e dei turisti, l’antica arte del pescare da riva con l’aiuto di una speciale rete chiamata “spuntello” che una volta stesa a semicerchio nel mare antistante la spiaggia, viene tirata e chiusa con l’ausilio di tutti i presenti che, oltre a cimentarsi con un’arte per molti nuova, è un momento di pura e vera socialità, un atto marinaro vecchio che si rinnova nelle generazioni moderne.

IMGP2655.JPGIMGP2705.JPGD’improvviso la spiaggia si è animata quando i promotori hanno cominciato a stendere e predisporre la rete per eseguire, appunto, la “tratta”. Tutti in riva ad attendere e osservare le manovre di posa in mare e subito dopo, lentamente, da una lato all’altro, tutti a tirare la rete fino alla riva nella speranza di trovare all’interno pesce per tutti.

Il mare mosso, non ha fermato gli uomini e le donne che, con tenacia e passione, hanno dato il loro contributo affinché la manifestazione sportiva riuscisse a dare una rappresentazione puntuale e veritiera di quanto si faceva un tempo.

Alla fine della “tratta”, tutti i presenti sono stati ospitati presso il Bagno 99 per una cenetta all’aperto dove erano allestite griglie fumanti e profumate. Pesce e vino per tutti in allegria per concludere una giornata passata all’aria aperta e dopo aver fatto la conoscenza di un tipo di pesca a molti sconosciuta ma appassionante e coinvolgente.

Le altre “tratte” sono state effettuate a Viserba e a Viserbella e anche in queste due occasioni il successo si è ripetuto lasciando un ricordo più che positivo nei partecipanti. Alla fine della serata tutti si sono salutati con un “arrivederci all’anno prossimo” sperando che queste giornate vengano promosse ancora. Nelle foto alcuni momenti delle manifestazioni complessive.

 


 

Regata del Circolo Nautico di Viserba: un grande successo

Vento e mare ottimali hanno favorito i regatanti che hanno partecipato con oltre 30 imbarcazioni fra catamarani e derive

 

di Kycca Carbonara

 

IMGP2311.JPGIMGP2218.JPGIMGP2272.JPGSi è svolta domenica 1 agosto la Regata zonale per catamarani, organizzata dal Circolo Nautico di Viserba, che ha visto la partecipazione straordinaria di oltre 30 natanti, un’adesione, dal punto di vista numerico, eccezionale. Una giornata particolarmente bella, il mare quasi calmo e un vento favorevole hanno fatto da contorno a una schiera di appassionati che hanno preso il via alle ore 14.30.

Giudici di gara sono stati i signori Edo Stramazzo (presidente) ed Elio Angelini (membro di regata) entrambi della FIV.

Molti i velisti di altri Circoli velici che si sono iscritti a questa regata che, come ogni anno, è stata promossa e organizzata dai dirigenti del Circolo Nautico di Viserba, in primis il presidente, Massimo Lugaresi, in collaborazione con la squadra dei giovani appassionati del Sodalizio, dall’istruttore, Graziano Tamburini, e dai soci che hanno dato il meglio di sé stessi.

Dopo un sfida bellissima e combattuta fino all’ultimo soffio di vento, al traguardo si sono presentati nell’ordine seguente.

Catamarani Classe A: 1. Andrea Ciclamini: 2. Roberto Pellegrini: 3. Domenico Tenti. Nella Classe Tornado sono arrivati: 1. Giampiero e Andrea Ciavatta; 2. Luciano Censoni e Daniele Bracci. Nella Classe libera si sono classificati: 1. Tamara Montanari e Marino Bertuzzi; 2. Rino Muratori e Fabrizio Donati; 3. Marco Berti e Paolo Caramia.

Nella Regata sociale si sono distinti: 1. Benedetta Pigiani e Graziano Tamburini (Trident); 2. Samson Mardossian (Lighting); 3. Alessandro Casadei ed Elia Ravenini (420).

La giornata è stata chiusa da una cena alla quale hanno partecipato tutti i regatanti e alcune personalità cittadine.

I vincitori sono stati premiati con coppe, targhe e salumi. A conclusione della magnifica giornata tutti si sono augurati “Vento in poppa” per l’anno prossimo.


Viserba, domenica 1 agosto, regata zonale FIV per catamarani, regata CNV per open e derive

La gara prenderà il via alle ore 14 nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba - Premiazioni alle 20.30, durante la cena sociale del sodalizio

 

FIL1881darsenaGrazie alla fattiva collaborazione dei dirigenti e dei soci del Circolo Nautico di Viserba, anche quest’anno si svolgerà la tradizionale regata che, come sempre, non mancherà di attrarre numerosi appassionati sia del Circolo organizzatore, sia dei Circoli velici limitrofi, per darsi battaglia e raggiungere un risultato soddisfacente per entrare nella rosa dei premiati. Una kermesse interessante alla quale, come nelle passate edizioni, non mancheranno partecipazioni importanti e reduci di grandi regate nazionali.

La regata, prenderà il mare domenica 1 agosto sotto l’egida del Circolo Nautico di Viserba e della FIV, e vale quale Campionato XI Zona, alla quale hanno aderito moltissimi regatanti e qualche grande promessa futura. La regata si svolgerà nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba con partenza alle ore 14.00. Briefing alle ore 12.00 presso la sede del Circolo..

Le classi ammesse alla regata sono: catamarani di classe A, catamarani con tempi compensati, derive (con tempi compensati), open e cabinati.

Modalità della regata: percorso a bastone con regolamento ISAF. Tutti i regatanti devono essere in regola con la tessera FIV e avere idonea copertura assicurativa.

Le iscrizioni a tale gara si accettano presso il Circolo Nautico di Viserba entro e non oltre le ore 12.00 di domenica 1 agosto. La quota di iscrizione è di € 15,00 per il singolo, e di € 20,00 per il doppio. La  premiazione dei vincitori sarà svolta durante la cena conviviale sociale, con inizio alle ore 20.30. Tutti i regatanti saranno graditi ospiti. Saranno premiati i primi tre concorrenti di ciascuna classe.

Pur se gravato da molteplici impegni, in quanto membro dell’organizzazione e istruttore del Circolo Nautico organizzatore, Graziano Tamburini, provetto timoniere e celeberrimo istruttore FIV di notevole esperienza e di grandi traguardi sportivi, ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione.

Oltre ai velisti del Circolo Nautico di Viserba, hanno aderito numerosi timonieri di Classe A del Circolo Velico di Torre Pedrera, del Circolo Velico Punto Vela di Bellariva, del Circolo Velico Rio Pircio, e di altre importanti realtà veliche del circondario di Rimini.

I vincitori saranno premiati dal presidente del Circolo Nautico di Viserba, Massimo Lugaresi che, come ogni anno, assieme a molti collaboratori e appassionati promuove e incentiva la disciplina velica e della motonautica affinché sempre più giovani possano avvicinarsi allo sport velico e delle arti marinare in genere.

Per informazioni e adesioni telefonare al Circolo Nautico di Viserba 0541735618, oppure a Martina 3388934441, o Alessandro 3291891153.


Rimini, via Romita, con l’arrivo del caldo, miasmi e batteri in libertà

Una stradina dove recentemente sono nate nuove realtà abitative e servirebbe incrementare la raccolta dei rifiuti da parte dell’Hera

 

IMGP2021.JPGUna stradina come tante quella di Viserba, una traversa di via Sacramora, all’angolo sorge un vecchio e fatiscente ex albergo che ora, in tempo estivo, è sovraffollato di extracomunitari. Addossati al cancello di questo caseggiato l’Hera ha piazzato i suoi contenitori per la raccolta dei vari rifiuti. Più in fondo verso la fine della stradina senza uscita, ve ne sono altri. Qualche anno fa, in questa strada sono nate nuove realtà abitative incrementando così il numero degli abitanti e, pertanto, dei rifiuti prodotti.

Da alcune settimane, con l’arrivo del grande caldo estivo, però, la raccolta da parte dell’Hera sembra essere stata ridotta. Infatti, alcuni abitanti dei complessi residenziali, lamentano il fatto che i passaggi per il ritiro delle immondizie, sembrano essere stati dimezzati. E questo, proprio quando l’incremento dei cittadini, in virtù delle ferie estive, è cresciuto in modo notevole.

Inoltre, il caldo della stagione, fa sì che dai contenitori anzidetti, si sprigionino miasmi e batteri che certamente non sono un modello di salubrità. Giriamo queste riflessioni alle istituzioni preposte affinché oltre all’invito a incrementare la raccolta, si prendano provvedimenti per contenere la moltiplicazione e la dispersione di miasmi e batteri attraverso una sanificazione dei contenitori stessi.


A Pontida quasi un flop, Castelli: se non ci sarà federalismo ci sarà la secessione. Bossi: il ministro per il federalismo sono io!

La giornata disturbata da pioggia e temperatura sotto la media - Una statua alta 10 metri di Alberto da Giussano, molti pullman bloccati per la pioggia battente - Solita festa con bancarelle e gadgets - Toni pacati e misurati del leader

 

 Al 26° raduno della Lega dovevano essere in molti ma, causa il maltempo o, forse, il logoramento, qualcuno ha stimato una presenza di circa 40-50mila fans, per noi erano molti di meno. Sul prato è stata piazzata una grande statua di Alberto da Giussano e la festa si è aperta con il “Va pensiero”, tanto caro al mondo leghista. Prendendo la parola Bossi ha detto che gli unici a garantire il federalismo pacifico, non quello con i fucili, sono lui e Calderoli. Del neo ministro Brancher, non ha detto granché, salvo che le deleghe le ha lui e che il nuovo ministro si occuperà di decentramento. Insomma, il federalismo, comunque, è cosa di Bossi e non di altri.

Sulla stessa falsariga il discorso di Castelli che ha ribadito che se non ci sarà il federalismo allora ci sarà certamente la secessione. Insomma il Nord deve essere libero! Libero da chi e da cosa? Ce lo chiediamo da tempo ma probabilmente queste affermazioni si riferiscono all’idea più che dell’autonomia a una specie di staterello a sé stante che nulla ha da spartire con il federalismo fiscale o quant’altro. Bricolo, capogruppo del Senato, ha tenuto a ribadire che per quanto attiene agli immigrati, finché ci sarà la Lega al governo, il diritto al voto non lo avranno mai.

Resta il fatto che Bossi, da anni, tiene in pugno il suo elettorato e prende voti, sbandierando il federalismo che ormai puzza di stantio, è sempre più lontano e, a volte, si rivela una vera e presa in giro dei propri elettori per non perdere consenso. Infatti, molti fans leghisti cominciano a domandarsi come mai sono passati ormai decenni dalle promesse, hanno avuto ruoli e potere a sufficienza per realizzare questo loro sogno e che, ancora oggi, nulla si è concretizzato.

Forse, come in tutte le questioni politiche di rilevanza nazionale, dal dire al fare ci sono vincoli e problemi insormontabili e molte volte inammissibili, irrealizzabili. Ma i dirigenti leghisti sanno che devono tenere la rotta, altrimenti tutto si sfascia e verrebbe fuori quello che noi da anni riteniamo essere un bluff, un sogno, una chimera.

La festa si è conclusa come sempre fra slogan e salamelle, fra vino e birra, il tutto bagnato da una pioggia che non ha dato tregua.


Alle ore 21.00, nella Sala Marvelli della Provincia di Rimini, Roberto Galullo, giornalista del “Sole 24 Ore”, presenta il suo libro “Economia criminale”: fra gli ospiti, Lucia Musti, procuratore aggiunto di Modena, Ivan Foschi, consigliere ed ex segretario alla Giustizia di San Marino, uno Stato dal quale, sembra, i capitali stanno emigrando verso lidi più tranquilli

La serata, patrocinata dalla Provincia di Rimini e da molte associazioni, fra le quali l’Anpi, Sos Impresa, Don Chisciotte (ESM), radio locali e altre realtà socioculturali, ha l’obiettivo di aggiornare i cittadini sugli inquinamenti economici che i gruppi malavitosi, nazionali e non, hanno ormai ramificato e consolidato anche in città che ostinatamente negano questo stato di fatto, per esempio Milano

 

Economia criminale.jpgStasera, alle ore 21, presso la Sala Marvelli della Provincia di Rimini, via Dario Campana 64, Roberto Galullo, autore del libro “Economia criminale” presenterà la sua opera agli intervenuti che si spera siano numerosi. Molte le associazioni che hanno aderito all’iniziativa nell’intento di dibattere e informare le istituzioni e i cittadini di quanto, ormai, il tessuto socioeconomico sia inquinato e letteralmente preso d’assalto da un’economia, quella mafiosa, camorristica, della n’drangheta e della sacra corona unita, ma anche estera, che negli ultimi decenni ha allargato i propri orizzonti mentre lo Stato dormiva o, peggio, trattava con qualcuno di questi signori per non essere disturbati.

Non a caso, proprio in queste ore Napolitano, il nostro Presidente, che di solito sonnecchia, per più volte ha invitato il governo e le istituzioni a fare luce sui crimini degli Anni ’90 (Borsellino, Falcone, ecc.), indicando chiaramente responsabilità di qualche “Servizio deviato”. Già, ogni volta che si verificato stragi, queste non sono mai fatte da forze extraterresti o da qualche organizzazione che in quel momento ha nel mirino ora L’Italicus, ora la stazione di Bologna, ora Ustica, ora Il Pat di Milano o i Georgofili di FIrenze e via cantando, sono stragi di Stato. Cioè, qualcuno ha dato ordini precisi a qualcun altro della stessa cricca, affinché si distribuisse un po’ di tritolo qua e là, così tanto per non essere “disturbati”. Un avvertimento bonario, sincero, feroce.

Non è mai stato un mistero, ma ora più che mai è chiarissimo, che la mafia di allora era in trattative con alcuni pezzi dello Stato quando nel lontano ’92 si compivano gli omicidi di Falcone e Borsellino e nel frattempo Dell’Utri e compagni si davano da fare per la nascita di Forza Italia. C’era stata “Mani pulite” che aveva cancellato una classe dirigente corrotta e perciò il momento era propizio per prenderne il posto, riempire gli spazi lasciati liberi dagli uomini politici della cosiddetta prima repubblica.

Nel frattempo la mafia e la corruzione cresceva sempre più, molti dei nuovi volti affiacciatisi alla politica, non sapevano neanche che esistessero organizzazioni malavitose chiamate mafia, n’drangheta, ecc.

E mentre Dell’Utri piazzava in casa Berlusconi uno stalliere di grandi qualità come Mangano, mafioso, condannato, ecc. ecc., la mafia e il clan dei calabresi, misero le basi in quella terra meneghina che ancora oggi si ostina a negare che a Milano ci siano problemi di questa natura. Insomma, sarà una serata nella quale, forse, si potrebbero apprendere molte cose che ci sfuggono e che questo libro focalizzerà meglio, una informazione più fresca e raccontata con gli ultimi fatti di cronaca nera, economica, delinquenziale, che tutti si affannano a negare ma che c’è ed è ormai ben ramificata.

Fra gli ospiti, oltre all’autore, ha assicurato la sua presenza la dott. Lucia Musti, procuratore aggiunto di Modena, e Ivan Foschi, oggi consigliere, ex segretario alla Giustizia di San Marino, oltre a esponenti politici e di associazioni di categoria e non.


Grande kermesse velica organizzata dal Circolo Nautico di Viserba

Come ogni anno, si svolgerà nelle acque al largo del porticciolo, il Campionato della XI Zona per catamarani Classe A

 

di Kykka Carbonara

 

Domenica 2 agosto, il Circolo Nautico di Viserba, organizza la tradizionale gara del Campionato XI Zona, Catamarani Classe A, alla quale hanno aderito moltissimi regatanti e qualche grande promessa futura.

La regata si svolgerà nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba con partenza alle ore 13.30.

Da citare in particolare la partecipazione dei fratelli Valerio e Michele Petrucci, del Circolo Vela di Cesenatico, reduci da un brillantissimo primo e terzo posto alla selezione dei Campionati Mondiali svoltosi di recente sul lago di Bracciano, di Riccardo Mellina, e di Battista Teo, detentore del titolo italiano della specialità catamarani Classe A.

Dalla Congrega Velisti, Paolo Severi, detentore del titolo del 2008, sarà presente  assieme a Pier Faccin, segretario zonale Cat A, e Sirri Stefano.

Anche il Circolo Velico Rio Pircio, ha assicurato la partecipazione di numerosi  outsider.

Pur con i molteplici impegni, in quanto membro dell’organizzazione, Graziano Tamburini, provetto timoniere e celeberrimo istruttore FIV di notevole esperienza e di grandi traguardi sportivi, ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione.

E’ garantita anche la partecipazione di numerosi timonieri di Classe A del Circolo Velico di Torre Pedrera, che vanta una  numerosa flotta fra i quali, Ciclamini, Fonti, Leardini e i fratelli Pellegrini.

Anche il Circolo Velico Punto Vela Bellariva non ha voluto mancare a questa importante manifestazione e ha assicurato la presenza di un folto numero di regatanti fra i quali ricordiamo Domenico Tenti e Piero Ciavatta.

Per concludere, infine, una “strambatina”, cioè una “chicca”: Graziano Tamburini, istruttore FIV del nostro Circolo Vela di Viserba, è reduce, come allenatore federale, di un brillantissimo 1° e 2° posto, con i suoi ragazzini del Circolo Vela Cesenatico, nel Campionato Nazionale Tika,  svoltosi alcuni giorni orsono a Trieste.

A conclusione della regata, durante una cena conviviale, il presidente del Circolo Nautico di Viserba, Massimo Lugaresi, premierà i vincitori di uno sport che avvicina sempre più giovani alle discipline marinare. Prerogativa che dovrebbe essere al centro degli sforzi di tutti i Circoli velici.


La nautica da diporto sotto i riflettori delle autorità marittime di Rimini - Una Conferenza illuminante svoltasi ieri al Club Nautico di Rimini

Brillante esposizione delle varie tematiche legate alla nautica, da parte del comandante del Porto di Rimini, Aniello Raiola, alla presenza di numerosi intervenuti e dei presidenti Palloni, del Club Nautico,  e Cingolani, della Lega Navale, sezione di Rimini

 

di Matteo Rossetti

 

Un Convegno chiarificatore e illuminante per gli appassionati della nautica da diporto, alla luce delle vigenti normative, quello che si è tenuto ieri, sabato 4 aprile, presso il Club Nautico di Rimini. Un nome altisonante quello del relatore, il dott. Aniello Raiola, capo del Compartimento e comandante del Porto di Rimini, nonché responsabile per il diporto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Ma le sue prerogative professionali non sono soltanto quelle enunciate sopra. Il comandante Raiola è estensore di molte norme in materia e collabora assiduamente alla stesura di articoli e leggi per conto del Ministero delle Infrastrutture ormai da anni. Una vera mente grigia, insomma, per quanto concerne alla navigazione e alla sicurezza in mare.

Il Convegno, promosso dal Club Nautico di Rimini in collaborazione con la Lega Navale, si è aperto alle ore 10 con il saluto del presidente del Club Nautico riminese, dott. Palloni, che dopo aver elencato i tanti meriti del gradito ospite, ha lasciato che il comandante Raiola ragguagliasse i convenuti sulle più importanti peculiarità delle norme vigenti in fatto di nautica da diporto e le novità relative ad alcuni aspetti normativi recenti. In prima fila erano presenti i militari che, con molta abnegazione e passione, assicurano i servizi di soccorso e pattugliamento delle acque ai fini della sicurezza della navigazione.

Lungo e articolato l’intervento del comandante del Porto di Rimini che ha suscitato vivo interesse nel pubblico presente sia per la semplicità di esposizione, sia per l’ampio e articolato discernere degli argomenti trattati. Al termine del suo discorso, è intervenuto il presidente della Lega Navale di Rimini, Cingolani, che ha posto al conferenziere alcune domande subito chiarite. Molti gli interventi del pubblico con domande mirate a meglio acquisire le molte semplificazioni della normativa enunciate dal comandante Raiola. A tutti è stata data una spiegazione eccellente e atta a sgombrare dubbi e interpretazioni errate. L’incontro si è concluso con un lungo applauso all’indirizzo del dott. Raiola e dei due presidenti. Il Club Nautico, infine, ha offerto a tutti gli intervenuti un sobrio rinfresco e un arrivederci a una occasione futura.


A Viserba, promossa dal Circolo Nautico e con l’egida della Fiv, si è svolta una regata maiuscola, con rimembranze da “Americas Cup”

Come ogni anno, molti i partecipanti che hanno voluto cimentarsi con un mare mosso e un vento propizio - Su tutti, hanno brillato Fabrizio Agostini e Tomas Mancini, Gianni Fonti e Luca Garattoni

 

di Matteo Rossetti

 

Oltre quaranta regatanti hanno partecipato alla tradizionale regata agostana che ogni anno il Circolo Nautico di Viserba  promuove e organizza sotto l’egida della Fiv. Così, oggi 10 agosto, alle ore 13.30, quarantaquattro velisti si sono imbarcati per contendersi il primato della entusiasmante regata. Il vento era buono e il mare era mosso, un buon connubio per vivere molte emozioni e qualche scuffiata.

Una bandierina abbassata dal giudice di gara e via tutti alla ricerca del successo, del primato. Per primi sono partiti i velocissimi catamarani che con il vento piuttosto teso hanno subito preso il largo verso la prima boa. Qualche regatante ha strambato con troppa veemenza e il risultato è stato quello di scuffiare. Nulla di grave e bravissimi nel rimettere l’imbarcazione subito il rotta verso il traguardo.

Poi è stata la volta della classe libera e poi lo spettacolo delle derive. Barche piatte, velocissime, dove ogni errore si paga carissimo, o con scuffiate o con l’accumulo di forti ritardi. Ma l’esperienza e la passione in molti casi, hanno reso lo spettacolo davvero avvincente. Dalle spiagge antistanti il campo di regata molti bagnanti hanno seguito con interesse e simpatia le evoluzioni di questi velocissimi e silenziosi scafi che gareggiavano al pari di più importanti e impegnative gare.

Lo spettacolo offerto dai regatanti è stato davvero eccezionale, per il Circolo Nautico di Viserba, ancora un fiore all’occhiello e una ulteriore prova di ottima organizzazione e di grande amore per le attività nautiche complessive. La regata si è chiusa attorno alle ore 17.

Risultati - Nella classe Derive si sono classificati: 1. Fabrizio Agostini e Tomas Mancini; 2. Alessandro Arlotti e Giulia Montanari; 3. Mirko Squadrani.

Nella classe Catamarani “libera” si sono classificati: 1. Luca Garattoni; 2. Marino Bertozzi e Tamara Montanari; 3. Fabrizio Donati e Rino Muratori.

Infine, per la Classe A si sono classificati: 1. Gianni Fonti; 2. Fabio Pellegrini; 3. Domenico Tenti.

La premiazione è avvenuta durante una simpatica cena conviviale cui i regatanti sono stati invitati dal Circolo Nautico di Viserba, organizzatore della manifestazione velistica.

Nelle immagini, alcuni momenti della premiazione effettuata dal presidente del Circolo Massimo Lugaresi.


A Torre Pedrera, “Onda Blu”, “Sarabanda” e Comune di S. Arcangelo, festeggiano oltre 250 anziani rinnovando il rito de “La Ligaza”, dopo anni di oblio - Grandissima partecipazione - Soddisfazione degli organizzatori e dei festeggiati

Un festa contadina, dimenticata da anni, e che si è “riaccesa” grazie all’interessamento dell’assessore Capobianco, ai F.lli Mazza, titolari del Ristorante Sarabanda, e alla mitica Gabry, del Bagno “Onda Blu”

 

di Lidia Spiccia

 

IMGP3327IMGP3317IMGP3323Oltre duecentocinquanta anziani di S. Arcangelo, Poggio Berni e dintorni, hanno preparato in casa, come avveniva una volta, le loro piadine speciali, caserecce, quelle genuine che ora è difficile assaporare altrove, o altre specialità campagnole che ormai sono soltanto un lontano ricordo, e sono scivolati a bordo di confortevoli pullman al Bagno “Onda Blu” di Torre Pedrera, dove sia i gestori del bagno, Gabry e marito, sia i F.lli Mazza e il loro staff, hanno organizzato una festa che ha voluto riaccendere una tradizione ormai spenta da tempo, quella de “La Ligaza”.

Alla manifestazione pro-anziani, ma non solo, ha voluto dare il benvenuto l’assessore di S. Arcangelo, Capobianco, che nel suo intervento ha ricordato le tradizioni contadine ormai andate perse e l’impegno dell’amministrazione a promuovere ogni “rispolverata” di usi e costumi della Romagna.

Così, la festa è partita con l’addobbo di grandi tavolate ricche di ogni cibaria in parte preparata dagli stessi festeggiati, completata con grande generosità dal “Sarabanda” che ha messo in tavola pizze, panini, piade, focacce, patatine, bibite, vino, frutta, dolci, dessert, macedonie di frutta e gelato, e molto ancora.

Naturalmente alla festa si sono uniti i clienti della spiaggia “Onda Blu” che hanno gradito moltissimo lo spirito e le finalità della manifestazione. In poche parole: lo stare insieme in allegria a persone non più giovanissime ma con uno spirito da ragazzi. Al suono di musiche tradizionali romagnole, si è danzato, cantato, rinnovato un rito, quello della “Ligaza”, appunto. Infatti, una volta, in epoca rurale, questa festa era svolta sull’aia o nelle stalle dove si riunivano tutti gli abitanti del paese che portavano ognuno qualcosa da mangiare e da bere. L’intento primario era quello di socializzare, di stare insieme, di conoscersi, stimarsi a vicenda.

Proprio quello che è accaduto oggi a Torre Pedrera, con grande soddisfazione sia degli organizzatori, sia, soprattutto, degli intervenuti. Da notare, infine, che oltre ai festeggiati, si sono uniti alla festa passanti, turisti per caso, stranieri e italiani, residenti e non della Riviera di Romagna. Un grande successo di pubblico che ha apprezzato quanto messo a disposizione dagli organizzatori ai quali va l’encomio del nostro giornale.

Domani, la festa continua. Infatti, a Torre Pedrera, va in “onda” la Festa della “Gradisca”.

 

Nelle foto, alcuni momenti della festa


Al Circolo Nautico di Viserba, convivio di apertura della stagione 2008

Come ogni anno, alla cena partecipano i soci e i familiari dei diportisti e del settore velico. Fra questi ultimi si annoverano giovani velisti di fama nazionale. Motori della luculliana riunione, oltre al presidente Massimo Lugaresi,  Nevio Agostini, coadiuvato da alcuni affermati chef che hanno cortesemente messo a disposizione la loro arte culinaria

 

di Lidia Spiccia

 

Come ogni anno, ieri, 31 maggio, sotto il grande tendone del Circolo Nautico di Viserba, antistante la veduta del piccolo porticciolo della “Fossa dei Mulini”, dove le imbarcazioni dei soci ondeggiavano lievemente al loro ormeggio, si è tenuto il convivio di apertura della stagione nautica 2008. Un circolo che conta oltre 200 iscritti e che annovera fra le sue fila veri e propri lupi di mare.

Una società che vanta molti decenni di attività e che grazie alla voglia di fare e all’abnegazione di molti, in primis il consiglio direttivo, si è affermata sempre più nel firmamento della nautica riminese.

Molti gli intervenuti fra soci, invitati, e familiari, che in un clima di festosa allegria e cordialità hanno gustato le prelibatezze preparate con cura e passione da Fabio, il responsabile della cucina per queste occasioni.

Nel suo saluto rivolto agli ospiti, il presidente ha brevemente illustrato le linee guida del Circolo ringraziando tutti i convenuti e coloro i quali si sono adoperati per la riuscita della serata. In special modo Massimo Lugaresi ha elogiato e ringraziato a nome del Circolo il “cambusiere” Fabio, gli aiuti chef Pandolfi e Pasolini, nonché Nevio Agostini, responsabile degli eventi e vero e proprio factotum del Circolo. Da rilevare che anche molti soci e signore si sono impegnati affinché la festa fosse apprezzata sia per i cibi, sia per la loro presenza che senza dubbio ha donato un tocco di delicatezza fra i rudi e simpatici uomini di mare.

 

Nelle foto alcuni momenti della simpatica serata


Al Luxor di Rimini, prima edizione del “Premio Carisma & Professionalità” Romano Bonini, il mai dimenticato maestro del turismo, che premia i migliori manager del settore

Hanno ricevuto la targa-ricordo Kycca Carbonara, direttore del Rimini Golf Club, e Alba Pellegrini, manager del settore turistico alberghiero, due dirigenti che sono una magnifica sintesi di professionalità, cortesia, affabilità e arte dell’accoglienza

 

di Lidia Spiccia

 

Si è svolta stamane a Rimini, nella splendida cornice dell'open space dell'Hotel Luxor, la cerimonia di premiazione della prima edizione del "Premio Carisma & Professionalità". Alla presenza di molti convenuti, fra i quali molti operatori del settore, la manifestazione si è aperta con l’intervento del signor Marco Bonini che ha ricordato la figura del padre, Romano, una persona che ha dato tantissimo al turismo della Riviera, trasmettendo ad amici e colleghi le proprie esperienze e l’arte dell’accoglienza, elevata a vera e propria professione. Quella che ha reso famosa in tutto il mondo la città fabbrica del divertimento per tutti.

Il signor Bonini ha tenuto a precisare che questo premio sarà assegnato ogni anno a personalità che si sono particolarmente distinte del mondo dell’ospitalità e del turismo.

E’ intervenuta poi la dottoressa Nubbia Reggini (Associate Professor of Behavioral Studies in Counseling Psychology, presso La Jolla University di San Diego, California), che con una breve introduzione dal titolo "L'importanza della leadership nell'affermazione di una cultura orientata alla conoscenza", ha tracciato un percorso psicologico entro il quale si muovono tutte le persone che diventano, in un modo o nell’altro, importanti per tutta la società, per quello che sanno creare, per ciò che fanno, la tenacia profusa per le cose in cui credono. La dottoressa ha concluso affermando che, come dietro ogni grande uomo c’è sempre stata una grande donna, dietro una manager c’è sempre un uomo che comprende e si compenetra nel favorire l’ascesa di questi talenti in ogni settore nel quale esse operano.

Il vicesindaco di Rimini, invitato e ospite particolare della manifestazione, non ha potuto presenziare per improrogabili impegni politici e ha mandato un messaggio di scuse e di auspicio affinché, sia questa iniziativa, sia altre avvenire, servano sempre più a esaltare il ruolo di persone preparate e al passo con i tempi, che sappiano apportare sempre più innovazioni e idee per lo sviluppo ulteriore del settore turistico rivierasco.

Romano Bonini, direttore d'albergo formatosi in CIGA Hotels, ha diretto diverse case di prestigio come il Grand Hotel Des Bains di Riccione, il Grand Hotel et de Milan di Salsomaggiore e l'Hotel Mare Pineta di Milano Marittima. Un uomo dal grande carisma, abituato a guidare e coinvolgere con grande passione e rispetto i propri collaboratori.
La sua brillante carriera, è stata coronata anche da prestigiosi riconoscimenti e incarichi di grande responsabilità. E’ stato infatti nominato Cavaliere del lavoro, Commendatore della Repubblica, leader Europeo del Turismo e ha ricoperto il ruolo di Tesoriere del consiglio dell'A.D.A. (Associazione Italiana Direttori d'Albergo).

Nella sua Rimini, ha  diretto, tra gli anni ‘60/’70 sia l'Hotel Ambasciatori che l'Hotel Bellevue, mentre a livello associazionistico ha contribuito, insieme ad altri operatori turistici (Marco Arpesella, Aureliano Bonini, Curzio Toni, Piermichele Morganti, Vincenzo Lami, Daniele Mori, Gastone Salvatori ed Eric von Bibra ), alla fondazione di “Promozione Alberghiera”, prima Cooperativa italiana fra Albergatori.

Il premio, Sponsorizzato dalla Mave Tourism Management, e da Marco Bonini, figlio di Romano, è destinato a diventare riconoscimento importante per tutta la community del mondo del turismo nazionale. In questa prima edizione si è messo in evidenza un trend di crescita della presenza femminile tra i manager delle aziende turistiche.

Per il 2008, infatti, il 1° Premio CPM "Carisma, Professionalità & Management" Romano Bonini, è stato assegnato ad Alba Pellegrini, albergatrice riminese, già consigliere dell'AIA (Associazione Albergatori di Rimini, ex Vice presidente del CNGA (Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi ) e attuale vice-presidente del consorzio Turisminsieme. Alba Pellegrini, si è distinta in questi anni per le sue doti professionali, il suo innato carisma e per una grande passione che le ha permesso di ricoprire ruoli importanti nelle varie associazioni turistiche locali e nazionali.

1° Premio CPC "Carisma Professionalità & Comunicazione" Romano Bonini, invece, per Rosanna Kycca Carbonara, milanese, dal 2003 Direttore del Rimini Golf Club, giornalista, copywriter per alcune importanti agenzie di comunicazione, che in questi anni ha organizzato importanti eventi golfistici come il VI° Italian Open Golf for disabile, svoltosi nel settembre del 2004, e i recenti Campionati regionali a Squadre A1 maschile e femminile (novembre). Prossimamente, sempre sotto l'egida della Federazione Golf Italiana, porterà a Rimini, per la seconda volta, il Campionato Provinciale (giugno), e a settembre il Campionato Macro regionale Match Play Giovanile. Inoltre, ha messo nel Calendario gare del Rimini Golf Club, gare di ogni tipo che si svolgeranno sul noto green 18 buche, per tutto l'anno, senza soste.

Si terranno competizioni golfistiche di rilevante importanza (anche perché le associazioni di golfisti italiani raccolgono figure professionali di spicco dell'intero territorio nazionale), come la gara Temi Avvocati, Magistrati, Notai, Medici, Piloti, Giornalisti, nonché la gara del Circuito Air France, che viene svolta in tutta Europa e che in Italia tocca solo Rimini (per la prima volta!) e Milano.

Ricordando che il golf è giocato nel mondo da milioni e milioni di persone, è da mettere in evidenza un dato importante: questa disciplina ha la peculiarità di destagionalizzare il turismo, creando flussi di turisti golfisti su tutto l’arco dell'anno.


Rotoli di Qumran, seminario di studio a Sesto San Giovanni - Presto a Roma molti rotoli per il restauro

Gli incontri, patrocinati dal Comune e dalla Facoltà avventista dell’Università di Firenze, si terranno presso la Chiesa Avventista di Sesto San Giovanni - Sei incontri sulla scoperta, la storia, le prospettive e il significato delle scritture dei Rotoli del Mar Morto che potrebbero dare una luce diversa sulle società arcaiche di quella parte del mondo antico

 

 

Qumran1Sotto gli auspici della Facoltà avventista di teologia di Firenze, il patrocinio del comune di Sesto San Giovanni e l’interessamento della locale Chiesa Cristiana Avventista, sede degli incontri, è organizzato un importante seminario sulle scoperte dei Rotoli di Qumran.

Come noto, questi scritti furono ritrovati nel 1947 e negli ultimi due decenni ha visto accrescere l’interesse di studiosi di varie discipline: storici, biblisti, filosofi e religiosi di varia appartenenza.

L’ultima recente notizia di rilievo, è l’accordo fra il Ministero dei Beni culturali italiano ed il governo israeliano per trasferire temporaneamente parte di detti rotoli e frammenti per il loro restauro presso un centro specializzato della nostra capitale. E’ un riconoscimento importante per il nostro Paese che si attesta così come uno dei più importanti al mondo in fatto di restauri e conservazione dei tesori dell’arte.

Il professor William Foxwell Albright, della John Hopkins University di Baltimora, uno dei massimi esperti nel campo dell’archeologia medio orientale, ha definito la scoperta di Qumran: «…la più grande scoperta di manoscritti dei tempi moderni!».

Grazie a questa scoperta è stato possibile riscrivere la storia della trasmissione di Scritti Antichi, di rivedere la storicità, fatti e personaggi considerati dalla attendibilità storica discutibile, di ripensare la cronologia antica del succedersi degli eventi, ai modi di vita, al pensiero, alla filosofia di quei tempi.

Il seminario si propone di affrontare l’apporto di questa scoperta da più prospettive. Infatti, saranno affrontati i seguenti temi:

 

1. La storia e portata della scoperta dei Rotoli del Mar Morto;

2. Il contributo delle scoperte di Qumran all’archeologia ed alla storiografia;

3. La visione della storia che emerge dai Rotoli del Mar Morto;

4. L’attesa Messianica nella comunità di Qumran;

5. La comprensione escatologica degli scritti qumranici;

6. Antropologia ed esistenzialismo nei Rotoli del Mar Morto.

 

Relatore principale sarà il pastore Paolo Benini, professore di Teologia presso la Facoltà avventista di Teologia di Firenze.

Gli incontri avranno luogo nei locali della Chiesa Avventista di Sesto San Giovanni, in Via Pace 192, nei giorni 28, 29, 30 gennaio e 4, 5 e 6, febbraio, a partire dalle ore 20,30.

A quanti ne faranno richiesta, sarà rilasciato un attestato di frequenza valido anche per crediti formativi. L’ingresso è libero.


qumran sitoqumran1I rotoli di Qumran - Questioni aperte

 

Lunedì, 22 ottobre, un importante convegno, promosso

dall’Università di Bergamo, con i massimi studiosi italiani

 

 

La Scuola di dottorato in Antropologia ed Epistemologia della Complessità, Dipartimento di Scienze della persona dell’Università degli Studi di Bergamo, il 22 ottobre, alle ore 17, organizza un Convegno dal titolo “I Rotoli di Qumran - Questioni aperte”.

Da precisare che i Rotoli del Mar Morto, ritrovati nei primi mesi del 1947 e all’attenzione di moltissimi studiosi di fama mondiale, sono ancora al centro di molte filosofie circa le interpretazioni da attribuire agli stessi, considerati fra i più importanti “appunti di storia religiosa” per quanto concerne le vicissitudini delle trascrizioni delle Scritture Antiche.

Il convegno ha lo scopo di illustrare e informare circa l’importanza scientifica e teologica racchiusi e custoditi per centinaia e centinaia di anni in queste pagine di storia dell’umanità, in caverne situate sui monti di Qumran. Attraverso le relazioni di numerosi illustri studiosi, insomma, si cercherà di fare il punto delle decifrazioni di molti rotoli ormai trascritti e archiviati, cercando di dare risposte anche sui tempi e le prospettive per i rimanenti, insomma,  su le “questioni ancora aperte”.

Il primo appuntamento è fissato presso l’Università di Bergamo per lunedì 22 ottobre con inizio alle ore 17, nell’aula 8, in piazzale Sant’Agostino 2.

Il prof. William Foxwell Albright, della John Hopkins University di Baltimora, massimo esperto nel campo dell'archeologia medio orientale, ha definito il ritrovamento dei rotoli di Qumran “la più grande scoperta di manoscritti dei tempi moderni”. Grazie a questa scoperta è stato possibile riscrivere la storia della trasmissione ai posteri di Scritti Antichi e ancora oggi misteriosi, di rivedere la storicità di fatti e personaggi considerati di scarsa attendibilità storica, discutibile, di ripensare o rivederne la cronologia.

Introdurrà e coordinerà il Convegno il prof. Giuseppe Fornari, docente di Storia della filosofia presso Università di Bergamo.

Interverranno il Prof. Paolo Benini, docente di Teologia presso la Facoltà avventista di Teologia di Firenze, che svolgerà la sua relazione su “I rotoli di Qumran e le grandi scoperte dell'archeologia”; il prof. Giovanni Leopardi, ex decano alla  Facoltà Avventista di Teologia (Università di Firenze), che interverrà sul tema “Il Cristo fra i suoi contemporanei: un esseno?”; il prof. Elio Jucci, docente di Storia ebraica e di Filologia semitica all'Università di Pavia con il tema “Angeli e Santi nella comunità di Qumran”; il  Prof. Enrico Giannetto, professore ordinario di Storia della fisica presso l’Università di Bergamo che chiuderà i lavori con alcune “Note su Qumran e l'essenza ascetica del Cristianesimo”.


Gravi incidenti nella Chinatown milanese - Una ventina di feriti fra i quali 15 appartenenti alle Forze dell’Ordine - Moratti: “Non esistono zone franche”

 

 

Una banale multa a carico di una commerciante cinese che aveva l’auto in sosta vietata, si è scatenata in una furiosa rivolta della comunità cinese che da anni popola la via Paolo Sarpi, la Cinatown milanese che negli anni è diventata una vera e propria area dominata dai commerci e dalle attività complesse che una comunità di queste dimensioni si è data. In questa via, infatti, ogni cosa è regolata secondo gli usi e costumi di quel popolo, dal commercio all’ingrosso, alle piccole unità produttive dove si lavora su più turni e con disagi impensabili, dove sono fioriti tantissimi ristorantini, dove chi si deve curare si rivolge a medici cinesi, ecc.

Naturalmente, noi crediamo che non sia stata una multa a causare la rivolta, perché di questo si è trattato, pensiamo che il dissenso e la rabbia dei cinesi covava sotto la cenere da tempo.

Del resto, le giunte che si sono succedute negli anni, da Formentini a quelle di Albertini, hanno lasciato, forse, che in quell’area tutto si autoregolasse, come una enclave. E così è nata e cresciuta la convinzione intima che in quella via il popolo cinese potesse fare e organizzare la propria comunità secondo le proprie abitudini. Forse, anche al di fuori di qualche norma.

E la goccia ha fatto traboccare il vaso attorno alle ore 11 di oggi. Infatti, allorquando una vigilessa ha multato una signora in compagnia del figlioletto di 2 anni, è successo il finimondo. C’è chi dice che la donna si è scaraventata addosso al pubblico ufficiale colpendola, chi dice il contrario. Fatto sta che in un battibaleno moltissimi cinesi hanno attorniato i vigili che a loro volta hanno chiesto aiuto. Sono arrivate molte gazzelle sia del Comando della polizia urbana, sia della Polizia di Stato che hanno cercato di sedare la protesta senza successo, Alcuni di loro sono stati aggrediti, gruppi di cinesi hanno lanciato bottiglie, sassi e altro all’indirizzo degli agenti, altri si sono scagliati contro le auto di servizio e private procurando danni ingenti. Nei tafferugli che ne sono seguiti una quindicina di agenti, soprattutto vigili urbani hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Una decina i feriti fra l’altra fazione. Sul posto è intervenuto anche il Console della Cina che ha stigmatizzato l’accaduto chiedendo di fare chiarezza su quanto avvenuto e di individuare le responsabilità.

Nel pomeriggio anche il sindaco Moratti ha emesso una nota nella quale si dice che l’anarchia è finita e che nessuno può pensare di non rispettare le leggi. “Non esistono zone franche a Milano”, conclude la nota. In serata la via ha ripreso a pulsare come sempre, come se nulla fosse accaduto. Ma la polizia ha stabilito di presidiare la zona anche questa notte, per evitare che con il buio possano riaccendersi focolai di altra natura.


Grandissima e civile partecipazione degli abitanti della Zona 3 contro l’insediamento dei Rom al Parco Lambro

 

 

IMGP2726Si è svolta ieri, martedì 11, la manifestazione programmata da vari comitati di cittadini, fra i quali “Il Fronte dei Cittadini”, di cui è presidente Giovanni De Nicola, consigliere alla Provincia di Milano, contro la decisione del Comune di insediare presso la Comunità Ceas di Parco Lambro, un numero imprecisato di zingari reduci oltre che da altre realtà, soprattutto dal campo nomadi di Opera.

Come si ricorderà, dopo le manifestazioni e le proteste dei cittadini di Opera e del Ripamonti, le tende che avrebbero dovuto ospitare i rom furono bruciate e crearono non poche polemiche sia all’interno della giunta comunale di Milano e di Opera, facendo da cassa di risonanza anche a  livello regionale, provinciale e statale.

Ora, questi nomadi, assieme ad altri che nel frattempo hanno ingrossato questo numero, sarebbero destinati ad occupare un insediamento appositamente costruito per loro all’interno del Parco Lambro, presso il Centro Ambrosiano di Solidarietà.

Questa decisione, presa dalla giunta di Milano e passata sopra la testa dei cittadini, ha fatto infuriare la gente che ha deciso di far sentire il suo dissenso in modo corretto, ordinato, civile. Ed erano davvero tanti oggi, coloro che hanno aderito alla protesta che è partita attorno alle ore 19 da Piazza Udine e si è snodata come un lungo biscione per centinaia e centinaia di metri. A nostro avviso c’erano oltre duemila persone. Molte, come non se ne vedevano da anni. In testa al corteo Giovanni De Nicola che ha preso le distanze dalla politica comunale e altri presidenti di associazioni attorniati da molti consiglieri di Zona.

Molti gli striscioni, i messaggi irradiati con megafoni, cartelli, ombrelloni, fischietti che assieme hanno chiesto a gran voce la revoca delle decisioni addotte dal Comune. Comune che, dicono, agisce in forza di un esproprio di una certa parte di area destinata a parco pubblico per necessità ritenute di urgenza e sicurezza cittadina. Ma che i cittadini, a gran voce, respingono chiedendo che si cerchino altre soluzioni. Insomma, il messaggio chiaro e forte è che i nomadi attorno alle loro case non li vogliono. Anche perché da quando frequentano quella Associazione, sono stati oggetto di furti in casa. Molti furti e moltissima la rabbia degli abitanti della zona che hanno detto a più riprese e con fermezza che su questa strada non è possibile cedere. Si batteranno fino in fondo contro ogni decisione che non li veda coinvolti e protagonisti del proprio futuro, della propria serenità, della sicurezza che, a loro dire, il sindaco dice di voler assicurare ma poi disattende con decisioni a dir poco contraddittorie.

La manifestazione, piuttosto sonora ma ordinata, ha raggiunto i cancelli di via Marotta, sede della Comunità di accoglienza dove era presente anche l’assessore comunale Moioli e altri assessori della Provincia e della Regione, e si è conclusa con l’avviso che, se il problema non verrà risolto, i cittadini presidieranno il Parco Lambro a difesa della vivibilità e della sicurezza delle proprie donne, dei vecchi, dei bambini e di tutti i cittadini di Milano.

 


Milano, L’Ascovigentino e il Fronte dei Cittadini sollecitano il sindaco per la sicurezza del quartiere - Ricevuti dal vicesindaco De Corato e dall’assessore Cadeo

Ferma protesta (oltre 500 persone), civile e ordinata, la cui compostezza è stata elogiata anche dall’on. La Russa - Alla manifestazione hanno aderito fra gli altri, il consigliere di Zona, Loris Zolla,  il leader dell’Associazione di Via, Franco Calabrese, e il presidente del Fronte dei Cittadini, Giovanni De Nicola

 

 

IMGP2595IMGP2586_editedCome deciso nella riunione della settimana scorsa con un’ampia partecipazione di cittadini e alla presenza di molti consiglieri di Zona, provinciali, e regionali, gli abitanti e i commercianti di via Ripamonti, zona Vigentino, sono scesi in strada per chiedere a viva voce alle istituzioni, più sicurezza e maggiore vivibilità nel quartiere che da tempo ha posto l’accento sui molti problemi che affliggono in particolar modo questo parte della città. Spaccio, delinquenza comune, rapine a mano armata, scippi, furti in casa, nomadismo diffuso, ecc.

Alle 19 un lungo e folto corteo si è incamminato al grido “sicurezza” lungo la via Ripamonti per protestare contro i continui soprusi e la dilagante delinquenza subiti dai cittadini del Vicentino. Giunto improvvisamente anche l’on. Ignazio La Russa, che non ha mancato di complimentarsi con il presidente dell’Ascovigentino e con Giovanni De Nicola, presidente del Fronte dei Cittadini, per la civiltà e la pacatezza dei toni della protesta. Ha promesso anche di farsi interprete delle richieste dei cittadini affinché la giunta comunale dia risposte certe e concrete ai bisogni della gente.

Dopo la sfilata che è proseguita fino alla Esselunga, molti coloro i quali si sono imbarcati sui pullman per raggiungere Palazzo Marino, dove a gran voce e con grandi fischi hanno attirato le attenzioni di qualche consigliere comunale. Questi si sono fatti interpreti delle esigenze dei promotori che sono stati ricevuti dal vicesindaco De Corato e dall’assessore Cadeo. Il sindaco Moratti, non era in sede.

Così una delegazione comprendente anche il consigliere Loris Zolla e il presidente dell’Ascovigentino Franco Calabrese, hanno esposto ai due rappresentanti della giunta comunale le loro richieste che vertono soprattutto su una maggiore illuminazione, un controllo del territorio più capillare, l’eliminazione delle sacche di delinquenza che negli ultimi tempi si è ingrossata e reso molto più pericolosa del passato, una maggiore e migliore vivibilità e sicurezza per i cittadini e per i commercianti.

Dal canto loro sia il vicesindaco, sia l’assessore, hanno assicurato che a brevissimo sarà promosso un tavolo coordinato fra le istituzioni e le forze dell’Ordine per coordinare e mettere in atto le decisioni che attorno a questo problema verranno adottate. La promessa del vicesindaco è quella che nel quartiere in questione, a breve, saranno adottati provvedimenti che dovrebbero garantire una vivibilità diversa accompagnata da interventi tali da garantire contestualmente anche una maggiore sicurezza.


Milano, Palazzo Marino / Grande foto di Daniele Mastrogiacomo e una scritta: liberatelo! Decisione condivisa da tutto il Consiglio

Reporters Sans Frontieres denuncia: 56 giornalisti rapiti nel 2006, uno al giorno!

 

 

mastro pal marinoUna grande foto del giornalista di “Repubblica”, Daniele Mastrogiacomo, è stata affissa alla facciata principale di Palazzo Marino. Sotto una scritta, semplice, immediata, secca: “Liberatelo”. L’iniziativa è stata presa dal Consiglio comunale al completo e da Reporters Sans Frontieres che, oltre a richiedere la liberazione del giornalista rapito alcuni giorni orsono nei pressi di Kandahar, a sud dell’Afghanistan, vuole denunciare all’opinione pubblica come questo fenomeno non accenni a finire, anzi. Il vicepresidente nazionale di Reporters Sans Frontieres, Domenico Affinito, ha affermato “…che le dimensioni di questo sconcio sono preoccupanti, nel 2006 ben 56 giornalisti sono stati rapiti qua e là nel mondo, uno alla settimana. I dati sono allarmanti e sono la spia di una situazione che tende ad allontanare sempre più i reporter dai teatri di guerra”.

Dal canto suo, il presidente del consiglio di Palazzo Marino, Manfredi Palmeri, ha detto che “Con questa iniziativa il Comune di Milano si assume la responsabilità morale di levare un grido silenzioso. Un grido perché non possiamo non indignarci di fronte a terroristi che hanno privato della libertà una persona, un professionista capace di raccontare con i propri occhi altre realtà del mondo. Silenzioso perché riguarda in primo luogo una persona e una famiglia e richiede perciò la sobrietà da parte nostra. Il pensiero in questi momenti – ha concluso Palmeri – è rivolto anche ai tecnici italiani rapiti in Nigeria. Il messaggio è forte e deciso: liberateli tutti!”.

Per la cronaca, occorre ricordare che i giornalisti uccisi nel 2006, oltre a quelli rapiti, sono stati ben 81. A loro va il riconoscimento e il grazie sentito di tutti noi. Senza il loro sacrificio, senza il rischio della vita, infatti, il mondo non saprebbe nulla delle guerre, sempre ingiuste secondo noi, che qua e là nel mondo non accennano a placarsi. Un sacrificio troppo alto, evitabile soltanto con l’imposizione di regole nuove da parte delle Nazioni Unite che trovino il consenso e il rispetto per questa importante professione senza la quale ci sarebbe soltanto oscurantismo.


Gli odierni industrialfurbetti (Ricucci, Fiorani, Coppola, ecc.), con amicizie potenti da ostentare e coprire di regali, che “volano” troppo in alto, come le aquile…, salvo poi sbriciolarsi dopo alcune ore di carcere e scoprirsi tutti accomunati da mille mali incompatibili con la reclusione!

 

 

http://www.opinionday.it/Cronaca_file/image039.gifQuando, in nome del popolo italiano, un Parlamento serio, diverso da quelli che si sono avvicendati fino a oggi, che non abbia la riverenza e la sudditanza per nessuno, men che mai per questi nuovi messia della finanza, i finanzieri arrampicatori, scalatori, corruttori, che aspirano a impossessarsi, oltre che delle leve della grande finanza, anche di quelle dell’informazione per meglio condizionare i poteri politici e quelli forti che, probabilmente, si sono in precedenza rifiutati di accogliere nelle loro file? Forse è soltanto un’utopia, ma senza utopia, il mondo sarebbe fermo a chissà quale anno domini…

C’è sempre qualcuno che pensa di avere un cervello eccezionale, una situazione personale, familiare, patrimoniale, una storia di amicizie e clientele, che ne fanno una persona completamente al di sopra della media, che può rischiare tutto, può ottenere quello che vuole, può condizionare tutti, può infischiarsene del potere politico e anche delle sue leggi. Basta avere i mezzi, tanti mezzi, per pagare un collegio di avvocati importanti. Le leggi per aggirare tutto e tutti ci sono. Le hanno messe insieme i politici, gli stessi amici che hanno certamente pensato che qualche amico, o loro stessi, potevano anche incappare in qualche infortunio. E allora? Ecco alcune leggi ad hoc, ecco le norme per il trattamento carcerario, ecco alcune agevolazioni, e via cantando.

Ieri i Fiorani, i Ricucci, Gnutti ecc., oggi un certo Coppola, un signore a capo della Ipi e, indirettamente, a un’altra sfilza di società create ad hoc per frodare il fisco, avere e stimolare finanziamenti, chiuderle quando non servivano più allo scopo, crearne di altre, ecc. Un vero ariete, un duro con i deboli e una larva con i potenti e i giudici, ora. Uno che, improvvisamente, ha perso tutta la sua salute, come Sansone perse la sua forza per colpa di Dalida.

Dopo poche ore di carcere con accuse pesanti, Danilo Coppola, abbandonata la sua inconsistente coriacea veste e indossata quella dell’ammalato, si dice pronto a rifondere fino all’ultimo centesimo il fisco e coloro che ne hanno titolo. Nella sua infinita bontà e correttezza d’animo, però, tiene a scagionare e appioppare loro responsabilità da scribacchini, i suoi collaboratori Francesco Bellocci (ex cognato di Ricucci) e Alfonso Ciccaglione.

Nel corso del primo interrogatorio in carcere, Danilo Coppola, l'immobiliarista romano accusato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, falso, appropriazione indebita e riciclaggio, crolla davanti al gip Maurizio Caivano e al pm Lucia Lotti, confermando di essere lui la “mente” delle società sotto inchiesta e ammettendo la frode al fisco.

In presenza del suo legale Fabio Lattanzi, l'immobiliarista ha ammesso d'aver costruito lui quello che i magistrati hanno definito nell'ordinanza di custodia cautelare “sistema di bare fiscali”, ovvero il passaggio di quote fra società infragruppo di immobili e realizzazione di plusvalenze.

La linea di difesa di Daniela Candeloro, commercialista di Coppola, illustrata dal suo legale, l'avvocato Giuseppe Marazzita, è invece quella secondo cui Coppola era uno dei tanti clienti per il quale curava l'amministrazione di alcune società, non conoscendone i movimenti e i passaggi di proprietà immobiliari tra tutte le società del gruppo. Per quanto riguarda Francesco Bellocchi, difeso dall'avvocato Nicola Pisani, il coinvolgimento riguarderebbe un’unica operazione, fatta come rappresentante della società “Finpaco Properties”, per l'acquisto di azioni della società Ipi. Un’operazione ritenuta dall'indagato assolutamente ''trasparente e lecita''.

Coppola ha anche ammesso di essere il titolare delle società sotto inchiesta e in particolare della “Micop” dal cui fallimento, chiesto dalla Procura, è partita l'indagine. Danilo Coppola, per bocca del suo legale, ha dichiarato che intende risarcire tutti i suoi debiti, sia quelli verso il fisco, sia quelli che riguardano la posizione della società dichiarata fallita. Per consentire tale risarcimento i fondi ricavati dalla vendita di azioni di sue società potrebbero confluire su un conto corrente gestito dalla Procura di Roma.

Coppola avrebbe giustificato il sistema delle società e delle cessioni infragruppo per ottenere liquidità dagli istituti di credito. Infatti, nella scalata alla Bnl dell’anno scorso, lui era parte del Controbatto e perciò, i grandi gruppi bancari avrebbero visto in lui un avversario. Da qui la necessità di creare società gestite da prestanomi in grado di poter ottenere linee di credito.

Intanto, a detta del collegio di difesa, è scattata la solita e ormai trita farsa. L’imputato non sta bene. Le sue condizioni di salute mal si addicono alla detenzione, la claustrofobia è insopportabile, ecc. La solita storia. Malattie che sono latenti soltanto in coloro che quando stanno bene e frodano a tutto spiano, non sono avvertite per nulla. Scoppiano non appena varcano la soglia di un carcere. Ma anche Coppola, come tanti altri, prima o poi, uscirà. Una volta che avrà confessato e pagato, ecco che i reati, le pene previste, i processi d’appello, le ricusazioni, e quanto altro offrono le leggi vigenti, concorreranno alla sua libertà con buona pace per gli onesti e stupidi cittadini che non hanno il coraggio di emularli,

Loro appartengono a un’altra razza, ai “furbetti” ora del quatierino, ora della piazzetta, ora del circolo tal dei tali, ora della congregazione pinco, ora dell’associazione palla. Se poi hanno anche dalla loro l’affiliazione a qualche setta, per esempio, massonica, o di altra natura, beh questo li aiuta e li protegge.

Ma in tutto questo gran casino di leggi ad personam o studiate apposta per non toccare i potenti o coloro che possono, i titoli elargiti dalle istituzioni, per esempio, pensiamo al titolo di cavaliere, commendatore, ecc., il Capo dello Stato, non dovrebbe ritirarli immediatamente e con grande pubblicità? Perché certi “signori”, anche dopo le condanne, continuano a fregiarsi di tali onorificenze? A distribuire i loro bigliettini da visita con tanto di marchi e marchietti e croci e altro, in nome e per conto dei cittadini onesti, quelli che hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia con il loro lavoro, il loro sudore?

E le carceri, consigliamo noi, usiamole! Cancelliamo le leggi che permettono ai furbi di evitarle, La certezza della pena, insomma, che sia una volta per tutte, garantita.


Caravaggio (Bg): mistero sull’assassinio di una commessa 63enne molto nota nel centro storico - Oggi l’autopsia - Al vaglio degli inquirenti i nastri tv - Fermato un pregiudicato 37enne, tossicomane, è lui l’omicida!

 

 

Era una donna piccola, dall’aspetto giovanile, Isa Polloni, da quindici anni commessa in un negozio di colori e nel centro, appunto dove insiste l’esercizio commerciale era molto conosciuta. Una donna gioviale, sempre disponibile, cortese. L’hanno trovata ieri, mercoledì, morta in circostanze ancora tutte da chiarire, anche se si parla già di omicidio.

Ieri, infatti, la donna deve aver aperto il negozio regolarmente ma per tutta la mattinata, la porta è risultata chiusa. La saracinesca, invece, era stata alzata e le luci erano accese. Qualcuno, insospettito, ha chiamato le forze dell’ordine e questi hanno chiamato a loro volta il proprietario che si è recato subito sul posto con le doppie chiavi. Quando gli agenti sono entrati hanno visto che la cassa era aperta e senza soldi, poi, seguendo alcune tracce di sangue, sono giunti alla scoperta del cadavere della donna che giaceva in una pozza di sangue con varie ferite sparse su tutte il corpo e una di particolare gravità, alla testa. Il corpo era seminudo, dal torace in giù e sembra che l’assassino abbia potuto inscenare il tutto per far credere a uno stupro.

Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver intravisto, a una certa ora, la presenza di due uomini, forse clienti, forse gli assassini. Gli investigatori hanno sequestrato i nastri delle telecamere della videosorveglianza comunale che si trovano sulla piazzetta per cercare di capire i movimenti che si sono succeduti durante la giornata e poter risalire all’aggressore o agli assassini. Oggi sarà eseguita l’autopsia per sapere con esattezza sia le cause della morte, sia se la vittima è stata stuprata.

Intanto, nel pomeriggio è stata data notizia che un pregiudicato di 37 anni, tossicodipendente, è stato fermato con l’accusa di essere l’omicida della commessa. Doveva essere una rapina come tante, ma la reazione violenta della donna, forse, ha fatto perdere il controllo al rapinatore che dopo averla colpita al capo l’avrebbe strangolata. Dopo di che la vittima sarebbe stata spogliata, dal busto in giù, per confondere le indagini. Nel tardo pomeriggio l’uomo ha confessato di essere stato lui a uccidere la commessa. Non si aspettava una reazione come quella posta in essere dalla Polloni, ha perso le staffe, l’ha colpita, poi l’ha trascinata nel bagno. Un racconto frammentario ma che fa ritenere già risolto il caso.


Inquinamento atmosferico: al Nord tutti a piedi - Intanto piove e nevica, una beffa?
Fra non poche polemiche, automobilisti da una parte, Comune di Milano e Regione Lombardia dall’altra, dall’Emilia al Piemonte, oggi domenica 25, vietata la circolazione a tutti i mezzi con poche esclusioni - Ogni anno gli automobilisti costretti a pagare la tassa di circolazione anche per le molte giornate in cui lo stesso ente che ne introita i proventi, obbliga il fermo auto - Le associazioni consumatori, di solito attente e battagliere, nicchiano, anzi sono latitanti

 

 

L MorattiE’ la prima volta in Europa. Mai si era vista cosa simile. Una decisione scaturita dalla volontà della Regione Lombardia, in assonanza con le altre regioni del Nord, che vietasse la circolazione a tutti i mezzi e in tutte le regioni aderenti, esclusi i veicoli Euro4 e i diesel con filtro antiparticolato. Intanto, piove in Lombardia e nevica in montagna. Sembra una beffa. Di solito, se piove, il Pm10 viene abbattuto e gli indici di inquinamento scendono al di sotto della soglia di attenzione e di allarme. Ma ormai la decisione è in atto e non è prevista alcuna automatica sospensione, appunto, come in caso di pioggia.

Niente da eccepire sulla bontà della decisione delle istituzioni regionali che auspicano con questi provvedimenti la salvaguardia della salute pubblica, anche se su tale finalità, aleatoria e inefficace per molti, utile per altri, il mondo scientifico e sociale è, come sempre, diviso. Nulla da aggiungere sulla querelle nata fra l’assessore all’ambiente della Regione Lombardia, Croci, e il sindaco di Milano, Moratti, per le mancate comunicazioni e coordinamento lamentate da quest’ultima.

Fatti istituzionali di lesa maestà che ai cittadini utenti delle strade poco importa. Rimane una constatazione: allorquando si limitano le libertà individuali dei cittadini, le questioni diventano importanti e delicatissime. Occorre, secondo il nostro modesto parere, che unitamente a decisioni di questa portata vi siano condizioni di equa e condivisa accettazione. Quello che ogni volta, manca. Infatti, sono ormai anni che questo sistema di vietare la circolazione per alleggerire l’atmosfera dagli inquinanti, viene posto in essere e, ogni volta appunto, si scatenano forti e contrastanti prese di posizione a favore o contro.

Ripetiamo, noi non abbiamo la facoltà, né le competenze, per opporre ogni qualsivoglia obiezione tecnico-scientifica a queste decisioni. Però, da anni, peroriamo una causa che, a maggior ragione oggi, ci sembra giusta ma non meritevole delle attenzioni sia delle istituzioni, quanto meno dalle associazioni dei consumatori che attorno a questo tema, in un recente passato, avevano accennato a forme di proteste poi improvvisamente e definitivamente sopite.

Forse contro i cosiddetti poteri forti (banche, assicurazioni, apparati dello stato, grandi holding industriali), non vale la pena combattere. Insomma, è la resa. Noi no! Siamo sempre più convinti, e invitiamo i cittadini, che poi sono anche gli automobilisti appiedati, una categoria pluritartassata, vessata, a ribellarsi non tanto per i blocchi, quanto per le limitazioni alla libertà di movimento, previste dalle norme europee, nonché al pagamento per intero delle tasse di circolazione automobilistiche

Infatti, ribadiamo ancora una volta, ammesso che le limitazioni abbiano una qualche minima possibilità di essere costituzionalmente ineccepibili, occorre che assieme alle limitazioni predisposte siano chiare le disposizioni relative a una minore imposizione della tassa di circolazione decurtando questa ultima delle giornate di forzato fermo. Insomma per ogni giornata in cui un automobilista  viene appiedato, deve corrispondere un minore e proporzionato gettito nelle casse delle regioni. Punto e basta.


 

Processo Sme, Berlusconi di nuovo imputato
Incostituzionale la legge Pecorella - La Cassazione, infatti, ha trasmesso gli atti alla Corte d’Appello di Milano

 

 

FIL174La Sesta sezione penale della Cassazione ha disposto la trasmissione degli atti relativi al processo Sme, in relazione alla vicenda Sme, alla corte d'appello di Milano, annullando senza rinvio l'ordinanza con cui i giudici milanesi avevano dichiarato inammissibile l'appello proposto dalla procura contro la sentenza di primo grado. Pertanto, riaprendo ufficialmente il processo d'appello a carico di Silvio Berlusconi.

La Cassazione ha tenuto conto della sentenza con cui la Corte Costuzionale ha dichiarato illegittima la legge Pecorella, quella che impediva ai pm di ricorrere in appello contro le sentenze di proscioglimento in primo grado. Silvio Berlusconi, quindi, dovrà presentarsi davanti ai giudici e difendersi dall'accusa di aver “aggiustato” la sentenza civile Sme. L'altro capo di imputazione (quello di corruzione per i 434mila dollari passati, secondo gli inquirenti, da un conto della Fininvest all'ex capo dei Gip di Roma, Renato Squillante, attraverso Cesare Previti) era stato prescritto in virtù delle attenuanti generiche.

Nel dispositivo della sentenza i giudici della Cassazione hanno dichiarato inamissibili sia i ricorsi proposti dal procuratore della repubblica e dal procuratore generale di Milano, che quello presentato dalla difesa di Silvio Berlusconi relativo all'ammissione della costituzione delle parti civili. Hanno anche ritenuto “non rilevante in questa sede” la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 593 del codice di procedura penale, sollevata dalla difesa dell'ex premier.

Il processo d'appello si svolgerà sulla base dei ricorsi dei pm e della difesa, unendosi così a quello, l'unico dichiarato ammissibile in aprile, della parte civile Cir, per il quale il processo è già iniziato e la cui prossima udienza è fissata per il 22 febbraio prossimo.


Milano / Expo Italia Real Estate: un successo

Per Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi Spa un Salone che conferma la vivacità del settore unitamente alla qualità elevata dei servizi e dei materiali. La prossima Expo dal 22 al 25 maggio 2007

 

 

http://www.opinionday.it/Cronaca_file/image042.gifSi è chiusa venerdì 26 maggio, nel nuovo Polo di Fiera Milano di Rho, la seconda edizione di Expo Italia Real Estate, il Salone immobiliare che si è svolto dal 23 al 26 maggio, appunto. Circa 340 gli operatori che hanno esposto ad EIRE. Nei quattro giorni si sono svolti 100 convegni, oltre a seminari ed eventi organizzati presso i singoli stand. Una prima stima indica che sono stati oltre 13mila i visitatori professionisti accreditati, significativa anche la presenza di operatori internazionali provenienti da ogni parte d’Europa e in particolar modo da Germania, Inghilterra e Francia.

Durante la cena di Gala del Salone sono state premiate le amministrazioni pubbliche vincitrici della seconda edizione del concorso di marketing territoriale “Promuovere, Valorizzare e Riqualificare la città e il territorio”, promosso dal Comitato Scientifico di Expo Italia Real Estate, da Ge.Fi. SpA e dal Politecnico di Milano e sponsorizzato da Pirelli RE, una delle società leader del settore immobiliare.

Hanno consegnato i premi Giulio Ballio, Rettore del Politecnico di Milano, Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Spa e Oliviero Tronconi, del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano. Ecco l’elenco dei premiati.

Premi attribuiti alle Amministrazioni sotto 50.000 abitanti: Amministrazione Comunale di Comiso (RG); Amministrazione Comunale di Jesolo (VE); Amministrazione Comunale di Lugo (RA).

Menzioni speciali attribuite alle Amministrazioni sotto 50.000 abitanti: Amministrazione Comunale di Casale Monferrato (AL); Amministrazione Comunale di Pontedera (PI).

Premi attribuiti alle Amministrazioni sopra 50.000 abitanti: Amministrazione Provinciale di Belluno (BL); Azienda Speciale Promo Firenze (FI); Consorzio per lo Sviluppo del Polesine-Consvipo (RV).

Menzioni speciali attribuite alle Amministrazioni sopra 50.000 abitanti; Amministrazione Provinciale e Comunale di Milano.

Soddisfatto Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Spa, società organizzatrice dell’evento, che fra le altre cose ha detto: “Il Salone ha confermato la vivacità del settore del Real Estate nel nostro Paese, dimostrando in particolare l’elevata qualità nell’offerta di prodotti e servizi. Sono fiducioso e certo che questa qualità sarà l’elemento determinante anche per la prossima edizione di Expo Italia Real Estate che si svolgerà dal 22 al 25 maggio 2007, sempre nel nuovo polo di Fiera Milano”.


Simulazione di attentato: tutto come da copione; ora verranno esaminati i filmati, Pisanu: è andata bene.

Milano / L’esercitazione antiterrorismo: esito positivo

 

 

Le urla di disperazione dei feriti si mescolano alle risate divertite dei curiosi che assistono impassibili all’inferno scatenato dall’esplosione di due bombe. E’ l’apocalisse? No, è una fiction e quello non è sangue, ma è salsa di pomodoro. Lo scopo? Prepararsi a un eventuale attacco terroristico, esorcizzare le paure, misurare le capacità di coordinamento tra i vari enti preposti al mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico.

A Milano, venerdì, si è svolta la grande esercitazione antiterrorismo. E’ andata bene dice il prefetto Bruno Ferrante. Giudizi positivi arrivano anche dal ministro dell’Interno Pisanu, che in linea con la politica antiterrorismo adottata dopo l’attacco di Londra, ha già in progetto altre esercitazioni simili a questa nelle città di Roma, Torino e Napoli.

Il bilancio della finta strage conta 24 morti, 37 feriti gravi, 65 feriti leggeri, altri 100 accompagnati in ospedale per accertamenti. Un kamikaze arrestato e un sindaco evacuato.

Albertini,  prelevato da Palazzo Marino e accompagnato in tutta fretta alla sala operativa dei vigili, ha potuto comodamente guardare l’esercitazione sui monitor collegati con le numerose telecamere fisse sparse nelle stazioni della Metropolitana e all’aeroporto, coinvolti nella prova.

Le immagini raccolte verranno esaminate in futuro per studiare piani di soccorso più efficienti tenendo conto anche delle difficoltà riscontrate durante l’operazione. Il traffico, come si era annunciato nei giorni scorsi ha subito rallentamenti in tutta la zona del centro.

Insomma, un vero successo. Unica domanda da porsi è questa: se le zone e i punti caldi non fossero stati conosciuti anzitempo, sarebbe stato lo stesso?


Milano oggi teatro della più imponente simulazione di attentato mai realizzata in Italia

Prova terrorismo a Milano

Tre gli scenari: La stazione delle ferrovie Nord; Metropolitana di Cadorna; Aeroporto di Linate

Più di 1800 uomini coinvolti nelle operazioni - Anche Palazzo Marino verrà evacuato.

 

 

Alle dodici in punto scatterà oggi nel capoluogo lombardo l’operazione “Mezzogiorno di fuoco”, che vedrà impegnati mezzi e uomini della protezione civile, dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, della croce rossa nell’esercitazione antiterrorismo, che servirà, spiega il questore Paolo Scarpis, a testare i meccanismi di intervento e reazione in caso di attentato.

Saranno circa duecento gli attori che  reciteranno la parte delle vittime che verranno soccorse, sotto il coordinamento di prefettura e questura in collegamento col Viminale a Roma. Candelotti fumogeni posizionate sui convogli, simuleranno le bombe e un uomo nel ruolo di kamikaze sarà a Linate per prendere in ostaggio l’autista e i passeggeri di un bus per poi essere fermato e ammanettato dalle teste di cuoio dei carabinieri.

Il sindaco Albertini parteciperà in prima persona, venendo dapprima trasportato da palazzo Marino a piazza della Scala per poi raggiungere il bunker del Comando della Polizia locale, in Piazza Beccarla, dove dalla Sala crisi seguirà lo svolgersi degli eventi

Ci saranno disagi minimi, promette il prefetto Bruno Ferrante: traffico aereo a Linate interrotto per circa 15 minuti intorno alle 12.50 (le operazioni di check-in non subiranno variazioni); tra le 12 .00 e le 12.20 ritardi per i treni che transiteranno nella stazione Cadorna; dalle 12.00 alle 13.15 le linee Atm 1-50-57-58-61-94 saranno deviate; la linea uno del Metrò interrotta per dieci minuti a partire dalle 12.20, e la linea due per quindici minuti a partire dalla stessa ora.

Non mancano gli scettici: la rappresentanza sindacale dei vigili del fuoco dice che è “Una sceneggiata per i mass media. In realtà noi non abbiamo così tanti mezzi e uomini”.


 “Milano di moda”: in programma a Milano, dal 23 settembre al 2 ottobre con oltre cento grandi firme

 

Dalle passerelle alla piazza: la moda scende in strada

Sfilate, mostre, happy hour, concerti dal vivo - Oltre 120 eventi

 

L’amore che intreccia la tradizione con l’innovazione, a cui generazioni di stilisti in tutto il mondo hanno dedicato la loro vita, è sempre stato un sogno lontano e  irraggiungibile dalla grande maggioranza di quelli che, non rientrando nella ristretta nicchia di vip a ingresso riservato, hanno condiviso scandali e meraviglie della moda attraverso le voci e le immagini dei media.

Ma la moda, si sa, è un mondo in continua trasformazione culturale, tecnologica e politica. Così il prêt-à-porter, con lo spirito di chi dopo un periodo di crisi ha voglia di tornare in prima linea,  sceglie di avvicinarsi al grande pubblico con una formula nuova di approccio, una nuova grande manifestazione che, guarda un po’, si svolgerà nella città culla del design: Milano.

Dal 23 settembre al 2 ottobre, dunque, “Milano di moda” sarà nei musei, nelle boutique, per le strade e nelle piazze principali della città, con un programma ricco di sorprese: sarà possibile, infatti, farsi immortalare con splendidi gioielli prestati da Damiani in Montenapoleone, assistere alla mostra di Missoni e alla sfilata di Roberto Scarpa ai Caselli di Porta Venezia o, ancora, bere champagne nei negozi di Louis Vuitton e partecipare al party in occasione dell’apertura di una nuova boutique di Iceberg.

Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per aiutare i cittadini a orientarsi, gli organizzatori, hanno pensato di installare in tutti i punti interessati dai 120 eventi, dei Totem, prodotti da Cappellini. L’associazione panificatori distribuirà gratis le michette a forma di cuore, mentre Zara stamperà le borse con il logo di Milano di moda.

 

a formula nuova di approccio, una nuova grande manifestazione che, guarda un po’, si svolgerà nella città culla del design: Milano.

Dal 23 settembre al 2 ottobre, dunque, “Milano di moda” sarà nei musei, nelle boutique, per le strade e nelle piazze principali della città, con un programma ricco di sorprese: sarà possibile, infatti, farsi immortalare con splendidi gioielli prestati da Damiani in Montenapoleone, assistere alla mostra di Missoni e alla sfilata di Roberto Scarpa ai Caselli di Porta Venezia o, ancora, bere champagne nei negozi di Louis Vuitton e partecipare al party in occasione dell’apertura di una nuova boutique di Iceberg.

Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per aiutare i cittadini a orientarsi, gli organizzatori, hanno pensato di installare in tutti i punti interessati dai 120 eventi, dei Totem, prodotti da Cappellini. L’associazione panificatori distribuirà gratis le michette a forma di cuore, mentre Zara stamperà le borse con il logo di Milano di moda.


 

In Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle propone la revisione del tracciato della 3.a corsia dell’A14 e della nuova SS16 per abbattere il PM10, causa di morte per 8.220 cittadini italiani (dati OMS); al sindaco Gnassi la richiesta di risposta scritta

Luigi Camporesi, capogruppo del Movimento 5 Stelle ha presentato una esaustiva e completa interrogazione che ha impressionato i presenti per le conseguenze nefaste delle emissioni che proprio in quelle aree e a fronte dei cantieri aperti per l’ampliamento di quei tratti stradali, non può che aumentarne le quantità nell’aria che si respira - Ora il Sindaco ha la patata bollente in mano!

 

di Kycca Carbonara

 

P6200037.JPGIl Movimento 5 Stelle di Rimini comunica che è stata presentata dal capogruppo del M5S, Luigi Camporesi, nel Consiglio comunale di ieri, giovedì 28 c.m., un’interrogazione inerente l’annoso problema delle polveri sottili (PM10), già oggi fuori legge, e che il prevedibile aumento della viabilità dell’A14 e della nuova SS16, faranno schizzare alle stelle.

Nel ricordare che ogni anno a causa del PM10 in Italia muoiono 8.220 persone (OMS) e che i sindaci sono obbligati a porre in essere strumenti atti a contenere entro i limiti di legge dette emissioni, regolate da leggi Europee, nazionali e regionali, Camporesi ha citato i dati delle centraline poste a Rimini (Flaminia e Marecchia) per la misurazione del mortale particolato ricordando che nel 2005 hanno “sforato” rispettivamente per ben 63 e 52 volte, nel 2006 per 79 e 75, nel 2007 per 74 e 62, nel 2008 65 e 56 e, che per identiche inosservanze da parte delle istituzioni, sono stati rinviati a giudizio il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana.

Ricordando altresì che sul problema PM10 l’Associazione Grilli Pensanti di Rimini nel dicembre dell’anno scorso ha presentato un esposto a firma di circa 800 cittadini per l’identificazione dei responsabili dei sopracitati “sforamenti” e, che a oggi, non è giunta alcuna notizia di archiviazione.

Il M5S stigmatizza il fatto che per aggirare o contenere la conoscenza del problema da parte dei cittadini, si sia giunti ad istituire, come oggi è purtroppo imperante ovunque, un ente controllore che dovrebbe intervenire sulla controllata. Insomma, un vecchio e indecente modo per silenziare, e qualche volta manipolare, i risultati delle misurazioni. Ma nonostante ciò, la stessa Spea (società responsabile dei rilevamenti) ha dovuto ammettere che le misurazioni effettuate relativamente alla 3° corsia dell’A14 (S. Lorenzo in Correggiano), dall’agosto 2010 al marzo 2011, hanno in buona parte superato i limiti imposti dalle leggi vigenti.

Il M5S ha chiesto all’amministrazione di Rimini di intervenire urgentemente affinché venga affidato un incarico specifico all’Arpa per un monitoraggio non “addomesticato” e veritiero nell’intento di predisporre al più presto interventi atti ad abbassare tale inquinamento e riportare i valori nei limiti accettabili e comunque rispettosi delle normative vigenti a difesa della salute pubblica, non ignorando, inoltre, i rischi di una probabilissima azione giuridica da parte degli stessi cittadini, suggerendo alcune idee. Per esempio, spostando il tracciato per dette opere stradali, adottando soluzioni di filtraggio delle polveri sottili e la copertura del tratto interessato (Secante di Cesena) o altre soluzioni che comunque assicurino l’abbattimento di questo inquinante mortale. Naturalmente simili accorgimenti dovrebbero interessare anche i lavori stradali della nuova SS16.

In sintesi, ogni intervento certo e finalizzato  a  evitare che i cittadini si ammalino o peggio, che il PM10 sia causa di mortalità,  e che possa evitare anche i fulmini della magistratura che, verosimilmente, potrebbe incriminare e condannare sia il sindaco, sia i presidenti della Provincia e della Regione.

Auspichiamo che il Sindaco, nella sua risposta scritta, richiesta dal M5S, affronti con urgenza e serietà il problema esposto in Consiglio dal capogruppo Luigi Camporesi, affinché la salubrità dell’aria di Rimini e dintorni sia immediatamente riportata nei limiti imposti dalle leggi vigenti in materia.

Naturalmente, ce lo auguriamo anche noi.


Il Movimento 5 Stelle di Rimini ha scelto: Luigi Camporesi è il candidato sindaco per la loro lista

Beppe Grillo lo ha presentato alla cittadinanza e alla stampa mercoledì 23 marzo in Piazza Tre Martiri, a Rimini.

 

di Kycca Carbonara

 

P3230363.JPGDopo alcune riunioni fra gli attivi del Movimento 5 Stelle di Rimini, tese a individuare la persona più adatta a rappresentare la lista nelle prossime elezioni di maggio, la scelta dell’assemblea è caduta su Luigi Camporesi, un giovane ingegnere meccanico di 42 anni, sposato, da tempo impegnato nel M5S e già candidato alle passate elezioni regionali dove ha raccolto circa 500 consensi. Deus machina, insieme alla moglie Elena, del banchetto di Piazza Tre Martiri dove si raccolgono le firme ora per i referendum sull’acqua pubblica, ora per l’anagrafe dei candidati, ora per la condivisione con i cittadini della destinazione d’uso per le proprietà demaniali in via di trasferimento ai Comuni, attualmente per la raccolta delle firme necessarie per la presentazione della Lista del M5S alla competizione elettorale del 15 e 16 maggio.

Con grande sorpresa ma con immenso piacere sia del M5S, sia dei cittadini, a voler presentare il candidato sindaco Camporesi è piombato a Rimini mercoledì mattina Beppe Grillo. Nel suo discorso rivolto ai cittadini che, in un battibaleno si sono assiepati davanti alla Vecchia Cafeteria, ha ribadito gli slogan e gli obiettivi del Movimento 5 Stelle, invitando gli astanti a votare per questo Movimento che presenta al suo interno grandi novità mai rappresentate da nessun partito finora.

Fra queste l’assoluta assenza di vecchi politicanti, gente di tutti gli strati sociali, l’impegno in politica a tempo, cioè per non più di due legislature al massimo, la remissione del mandato dell’eletto all’assemblea degli attivi che di volta in volta concede o meno la fiducia ad andare avanti, la prassi, per ogni grande intervento pubblico, di indire assemblee cittadine per trovare con gli stessi consensi e condivisione sul da farsi, la presentazione dello stato patrimoniale attuale dei candidati, nonché della presentazione (già avvenuta) di tutti i candidati, del certificato penale.

Come sempre, con fare tumultuoso, a volte focoso, a volte più sereno, ma con assoluta fermezza e fierezza, ha ricordato ai cittadini i guasti procurati dai cosiddetti politici che, a suo dire, hanno portato il Paese Italia allo sbando con quasi 2000 miliardi di debito e nessuna considerazione a livello internazionale. Insomma, un fuoco di fila durato per circa un’oretta e che ha ricevuto i consensi e gli applausi degli intervenuti. Da parte nostra un grande “in bocca al lupo” per Luigi Camporesi nella speranza che a Rimini si cambi, finalmente, rotta.


PM10 - Alcune settimane fa il Movimento 5 Stelle di Rimini ha presentato un esposto alla magistratura: a che punto siamo?

Dopo i continui sforamenti del tetto massimo, stabilito dall’Unione europea per quanto attiene alle polveri sottili, ancora nessun provvedimento da parte dell’amministrazione - Anche la Magistratura, investita del caso dai “grillini”, tace

 

di Kycca Carbonara

 

045.JPGA Rimini, come in altre città d’Italia, il problema dell’inquinamento da polveri sottili, il famigerato Pm10, continua a preoccupare i cittadini che, in mancanza di provvedimenti drastici del Comune, si vedono costretti a respirare comunque questo composto chimico che molti danni apporta alla salute di tutti, piccoli e grandi, animali e piante. A tale proposito, dopo ripetuti inviti rivolti all’amministrazione da parte di molti cittadini, e rimasti disattesi, il Movimento 5 Stelle di Rimini, alcune settimane fa, ha presentato un esposto alla Magistratura contro l’inefficienza degli amministratori incapaci di prendere decisioni drastiche che assicurino la popolazione circa la bontà dell’aria che respirano.

A oggi, però, non è successo nulla. L’amministrazione non ha preso alcun provvedimento, la magistratura, nemmeno, sembra. Infatti, dal versante giuridiziale non sappiamo quali provvedimenti siano stati presi nei confronti del Comune, non conosciamo ancora i risvolti penali saltati fuori, non si sa neppure il perché di tale silenzio. Sul problema gravissimo che questo tipo di inquinamento provoca, insomma, tutto tace. Noi chiediamo di fare chiarezza e di porre in atto misure urgenti ed efficaci affinché questo annoso problema trovi le giuste e adeguate soluzioni.


Al grido “Se non ora, quando”, anche Rimini risponde “adesso!” , e l’8 marzo si replica 

Una piazza gremita da donne, uomini, bambini e turisti chiede a Berlusconi di andarsene - Molti i cartelli che “raccontavano” la degradante parabola del cavaliere che ha danneggiato l’immagine del Paese

 

di Kycca Carbonara

 

Anche Rimini, come nelle altre piazze d’Italia, ha visto la sua piazza Cavour gremita dalle donne, ma non solo, che hanno chiesto a Berlusconi di andarsene “adesso”. Anche le donne di Rimini innalzavano cartelli con slogan che descrivevano con frasi a effetto, la lunga e deleteria serie di becero, spregiudicato e indegno comportamento di questo cosiddetto premier che molto danno ha prodotto sia a livello di immagine del nostro Paese, sia per aver piazzato all’interno delle istituzioni le sue amiche escort. Insomma, oltre al danno la beffa di pagare stipendi da sogno alle sue amanti con i nostri soldi.

Sul palco si sono avvicendate al microfono molte donne, note e non, che hanno stigmatizzato la lunga triste storia dei giorni nostri per quanto attiene alla non politica del cavaliere, dei suoi compari del Pdl, di una sinistra che ha perso la sua verve per contrastare più efficacemente l’azione di un governo sempre più impegnato a difendere il suo capo da chiunque, magistratura in primis.

Del resto, siamo certi che domani, Berlusconi dirà che sono state manifestazioni di parte che vogliono stravolgere le regole democratiche. Che lui ha preso i voti e ha il diritto di governare, che dispone di una maggioranza e che non ha nessuna voglia di andarsene. Già, non può andarsene. Infatti, se si dimettesse dovrebbe presentarsi ai molti processi che per il momento attendono di essere celebrati. Gli organizzatori hanno annunciato una replica in occasione della Festa della donna, cioè per l’8 marzo.

Ecco una fotostoria della manifestazione riminese.

 

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Rimini - La “tratta”, l’arte della pesca collettiva di un tempo, rappresentata per scolaresche, turisti e cittadini

Si è concluso ieri, presso il Bagno 99 di Marebello, il ciclo di rappresentazione dell’antica arte marinara, promossa dal Comune, alla presenza di molti turisti piccoli e grandi. Presenti il sindaco Ravaioli e l’assessore Biagini che hanno espresso la volontà di incrementare sempre più queste manifestazioni culturali della marineria rivierasca

 

di Kycca Carbonara

 

Si è conclusa ieri, domenica 12 settembre, alla presenza del sindaco Ravaioli e dell’assessore Biagini, il ciclo rappresentativo dell’antica arte marinara, la “tratta”, un tipo di pesca collettiva esercitata nel passato da pescatori professionisti e non con l’aiuto e la partecipazione di tutti i cittadini e i turisti presenti. L’iniziativa, promossa dal Comune e partita l’anno scorso per volontà di un gruppo di associazioni, bagnini, e singoli appassionati, si è conclusa presso il Bagno 99 di Marebello e ha visto la partecipazione di molti turisti, piccoli e grandi, nonché di folti gruppi di pescatori sportivi della riviera riminese.

La giornata splendida ha contribuito al successo di tale rappresentazione che vuole rinnovare e portare a conoscenza dei cittadini, delle scolaresche e dei turisti, l’antica arte del pescare da riva con l’aiuto di una speciale rete chiamata “spuntello” che una volta stesa a semicerchio nel mare antistante la spiaggia, viene tirata e chiusa con l’ausilio di tutti i presenti che, oltre a cimentarsi con un’arte per molti nuova, è un momento di pura e vera socialità, un atto marinaro vecchio che si rinnova nelle generazioni moderne.

IMGP2655.JPGIMGP2705.JPGD’improvviso la spiaggia si è animata quando i promotori hanno cominciato a stendere e predisporre la rete per eseguire, appunto, la “tratta”. Tutti in riva ad attendere e osservare le manovre di posa in mare e subito dopo, lentamente, da una lato all’altro, tutti a tirare la rete fino alla riva nella speranza di trovare all’interno pesce per tutti.

Il mare mosso, non ha fermato gli uomini e le donne che, con tenacia e passione, hanno dato il loro contributo affinché la manifestazione sportiva riuscisse a dare una rappresentazione puntuale e veritiera di quanto si faceva un tempo.

Alla fine della “tratta”, tutti i presenti sono stati ospitati presso il Bagno 99 per una cenetta all’aperto dove erano allestite griglie fumanti e profumate. Pesce e vino per tutti in allegria per concludere una giornata passata all’aria aperta e dopo aver fatto la conoscenza di un tipo di pesca a molti sconosciuta ma appassionante e coinvolgente.

Le altre “tratte” sono state effettuate a Viserba e a Viserbella e anche in queste due occasioni il successo si è ripetuto lasciando un ricordo più che positivo nei partecipanti. Alla fine della serata tutti si sono salutati con un “arrivederci all’anno prossimo” sperando che queste giornate vengano promosse ancora. Nelle foto alcuni momenti delle manifestazioni complessive.

 


 

Regata del Circolo Nautico di Viserba: un grande successo

Vento e mare ottimali hanno favorito i regatanti che hanno partecipato con oltre 30 imbarcazioni fra catamarani e derive

 

di Kycca Carbonara

 

IMGP2311.JPGIMGP2218.JPGIMGP2272.JPGSi è svolta domenica 1 agosto la Regata zonale per catamarani, organizzata dal Circolo Nautico di Viserba, che ha visto la partecipazione straordinaria di oltre 30 natanti, un’adesione, dal punto di vista numerico, eccezionale. Una giornata particolarmente bella, il mare quasi calmo e un vento favorevole hanno fatto da contorno a una schiera di appassionati che hanno preso il via alle ore 14.30.

Giudici di gara sono stati i signori Edo Stramazzo (presidente) ed Elio Angelini (membro di regata) entrambi della FIV.

Molti i velisti di altri Circoli velici che si sono iscritti a questa regata che, come ogni anno, è stata promossa e organizzata dai dirigenti del Circolo Nautico di Viserba, in primis il presidente, Massimo Lugaresi, in collaborazione con la squadra dei giovani appassionati del Sodalizio, dall’istruttore, Graziano Tamburini, e dai soci che hanno dato il meglio di sé stessi.

Dopo un sfida bellissima e combattuta fino all’ultimo soffio di vento, al traguardo si sono presentati nell’ordine seguente.

Catamarani Classe A: 1. Andrea Ciclamini: 2. Roberto Pellegrini: 3. Domenico Tenti. Nella Classe Tornado sono arrivati: 1. Giampiero e Andrea Ciavatta; 2. Luciano Censoni e Daniele Bracci. Nella Classe libera si sono classificati: 1. Tamara Montanari e Marino Bertuzzi; 2. Rino Muratori e Fabrizio Donati; 3. Marco Berti e Paolo Caramia.

Nella Regata sociale si sono distinti: 1. Benedetta Pigiani e Graziano Tamburini (Trident); 2. Samson Mardossian (Lighting); 3. Alessandro Casadei ed Elia Ravenini (420).

La giornata è stata chiusa da una cena alla quale hanno partecipato tutti i regatanti e alcune personalità cittadine.

I vincitori sono stati premiati con coppe, targhe e salumi. A conclusione della magnifica giornata tutti si sono augurati “Vento in poppa” per l’anno prossimo.


Viserba, domenica 1 agosto, regata zonale FIV per catamarani, regata CNV per open e derive

La gara prenderà il via alle ore 14 nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba - Premiazioni alle 20.30, durante la cena sociale del sodalizio

 

Grazie alla fattiva collaborazione dei dirigenti e dei soci del Circolo Nautico di Viserba, anche quest’anno si svolgerà la tradizionale regata che, come sempre, non mancherà di attrarre numerosi appassionati sia del Circolo organizzatore, sia dei Circoli velici limitrofi, per darsi battaglia e raggiungere un risultato soddisfacente per entrare nella rosa dei premiati. Una kermesse interessante alla quale, come nelle passate edizioni, non mancheranno partecipazioni importanti e reduci di grandi regate nazionali.

La regata, prenderà il mare domenica 1 agosto sotto l’egida del Circolo Nautico di Viserba e della FIV, e vale quale Campionato XI Zona, alla quale hanno aderito moltissimi regatanti e qualche grande promessa futura. La regata si svolgerà nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba con partenza alle ore 14.00. Briefing alle ore 12.00 presso la sede del Circolo..

Le classi ammesse alla regata sono: catamarani di classe A, catamarani con tempi compensati, derive (con tempi compensati), open e cabinati.

Modalità della regata: percorso a bastone con regolamento ISAF. Tutti i regatanti devono essere in regola con la tessera FIV e avere idonea copertura assicurativa.

Le iscrizioni a tale gara si accettano presso il Circolo Nautico di Viserba entro e non oltre le ore 12.00 di domenica 1 agosto. La quota di iscrizione è di € 15,00 per il singolo, e di € 20,00 per il doppio. La  premiazione dei vincitori sarà svolta durante la cena conviviale sociale, con inizio alle ore 20.30. Tutti i regatanti saranno graditi ospiti. Saranno premiati i primi tre concorrenti di ciascuna classe.

Pur se gravato da molteplici impegni, in quanto membro dell’organizzazione e istruttore del Circolo Nautico organizzatore, Graziano Tamburini, provetto timoniere e celeberrimo istruttore FIV di notevole esperienza e di grandi traguardi sportivi, ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione.

Oltre ai velisti del Circolo Nautico di Viserba, hanno aderito numerosi timonieri di Classe A del Circolo Velico di Torre Pedrera, del Circolo Velico Punto Vela di Bellariva, del Circolo Velico Rio Pircio, e di altre importanti realtà veliche del circondario di Rimini.

I vincitori saranno premiati dal presidente del Circolo Nautico di Viserba, Massimo Lugaresi che, come ogni anno, assieme a molti collaboratori e appassionati promuove e incentiva la disciplina velica e della motonautica affinché sempre più giovani possano avvicinarsi allo sport velico e delle arti marinare in genere.

Per informazioni e adesioni telefonare al Circolo Nautico di Viserba 0541735618, oppure a Martina 3388934441, o Alessandro 3291891153.


Rimini, via Romita, con l’arrivo del caldo, miasmi e batteri in libertà

Una stradina dove recentemente sono nate nuove realtà abitative e servirebbe incrementare la raccolta dei rifiuti da parte dell’Hera

 

IMGP2021.JPGUna stradina come tante quella di Viserba, una traversa di via Sacramora, all’angolo sorge un vecchio e fatiscente ex albergo che ora, in tempo estivo, è sovraffollato di extracomunitari. Addossati al cancello di questo caseggiato l’Hera ha piazzato i suoi contenitori per la raccolta dei vari rifiuti. Più in fondo verso la fine della stradina senza uscita, ve ne sono altri. Qualche anno fa, in questa strada sono nate nuove realtà abitative incrementando così il numero degli abitanti e, pertanto, dei rifiuti prodotti.

Da alcune settimane, con l’arrivo del grande caldo estivo, però, la raccolta da parte dell’Hera sembra essere stata ridotta. Infatti, alcuni abitanti dei complessi residenziali, lamentano il fatto che i passaggi per il ritiro delle immondizie, sembrano essere stati dimezzati. E questo, proprio quando l’incremento dei cittadini, in virtù delle ferie estive, è cresciuto in modo notevole.

Inoltre, il caldo della stagione, fa sì che dai contenitori anzidetti, si sprigionino miasmi e batteri che certamente non sono un modello di salubrità. Giriamo queste riflessioni alle istituzioni preposte affinché oltre all’invito a incrementare la raccolta, si prendano provvedimenti per contenere la moltiplicazione e la dispersione di miasmi e batteri attraverso una sanificazione dei contenitori stessi.


A Pontida quasi un flop, Castelli: se non ci sarà federalismo ci sarà la secessione. Bossi: il ministro per il federalismo sono io!

La giornata disturbata da pioggia e temperatura sotto la media - Una statua alta 10 metri di Alberto da Giussano, molti pullman bloccati per la pioggia battente - Solita festa con bancarelle e gadgets - Toni pacati e misurati del leader

 

 Al 26° raduno della Lega dovevano essere in molti ma, causa il maltempo o, forse, il logoramento, qualcuno ha stimato una presenza di circa 40-50mila fans, per noi erano molti di meno. Sul prato è stata piazzata una grande statua di Alberto da Giussano e la festa si è aperta con il “Va pensiero”, tanto caro al mondo leghista. Prendendo la parola Bossi ha detto che gli unici a garantire il federalismo pacifico, non quello con i fucili, sono lui e Calderoli. Del neo ministro Brancher, non ha detto granché, salvo che le deleghe le ha lui e che il nuovo ministro si occuperà di decentramento. Insomma, il federalismo, comunque, è cosa di Bossi e non di altri.

Sulla stessa falsariga il discorso di Castelli che ha ribadito che se non ci sarà il federalismo allora ci sarà certamente la secessione. Insomma il Nord deve essere libero! Libero da chi e da cosa? Ce lo chiediamo da tempo ma probabilmente queste affermazioni si riferiscono all’idea più che dell’autonomia a una specie di staterello a sé stante che nulla ha da spartire con il federalismo fiscale o quant’altro. Bricolo, capogruppo del Senato, ha tenuto a ribadire che per quanto attiene agli immigrati, finché ci sarà la Lega al governo, il diritto al voto non lo avranno mai.

Resta il fatto che Bossi, da anni, tiene in pugno il suo elettorato e prende voti, sbandierando il federalismo che ormai puzza di stantio, è sempre più lontano e, a volte, si rivela una vera e presa in giro dei propri elettori per non perdere consenso. Infatti, molti fans leghisti cominciano a domandarsi come mai sono passati ormai decenni dalle promesse, hanno avuto ruoli e potere a sufficienza per realizzare questo loro sogno e che, ancora oggi, nulla si è concretizzato.

Forse, come in tutte le questioni politiche di rilevanza nazionale, dal dire al fare ci sono vincoli e problemi insormontabili e molte volte inammissibili, irrealizzabili. Ma i dirigenti leghisti sanno che devono tenere la rotta, altrimenti tutto si sfascia e verrebbe fuori quello che noi da anni riteniamo essere un bluff, un sogno, una chimera.

La festa si è conclusa come sempre fra slogan e salamelle, fra vino e birra, il tutto bagnato da una pioggia che non ha dato tregua.


Alle ore 21.00, nella Sala Marvelli della Provincia di Rimini, Roberto Galullo, giornalista del “Sole 24 Ore”, presenta il suo libro “Economia criminale”: fra gli ospiti, Lucia Musti, procuratore aggiunto di Modena, Ivan Foschi, consigliere ed ex segretario alla Giustizia di San Marino, uno Stato dal quale, sembra, i capitali stanno emigrando verso lidi più tranquilli

La serata, patrocinata dalla Provincia di Rimini e da molte associazioni, fra le quali l’Anpi, Sos Impresa, Don Chisciotte (ESM), radio locali e altre realtà socioculturali, ha l’obiettivo di aggiornare i cittadini sugli inquinamenti economici che i gruppi malavitosi, nazionali e non, hanno ormai ramificato e consolidato anche in città che ostinatamente negano questo stato di fatto, per esempio Milano

 

Economia criminale.jpgStasera, alle ore 21, presso la Sala Marvelli della Provincia di Rimini, via Dario Campana 64, Roberto Galullo, autore del libro “Economia criminale” presenterà la sua opera agli intervenuti che si spera siano numerosi. Molte le associazioni che hanno aderito all’iniziativa nell’intento di dibattere e informare le istituzioni e i cittadini di quanto, ormai, il tessuto socioeconomico sia inquinato e letteralmente preso d’assalto da un’economia, quella mafiosa, camorristica, della n’drangheta e della sacra corona unita, ma anche estera, che negli ultimi decenni ha allargato i propri orizzonti mentre lo Stato dormiva o, peggio, trattava con qualcuno di questi signori per non essere disturbati.

Non a caso, proprio in queste ore Napolitano, il nostro Presidente, che di solito sonnecchia, per più volte ha invitato il governo e le istituzioni a fare luce sui crimini degli Anni ’90 (Borsellino, Falcone, ecc.), indicando chiaramente responsabilità di qualche “Servizio deviato”. Già, ogni volta che si verificato stragi, queste non sono mai fatte da forze extraterresti o da qualche organizzazione che in quel momento ha nel mirino ora L’Italicus, ora la stazione di Bologna, ora Ustica, ora Il Pat di Milano o i Georgofili di FIrenze e via cantando, sono stragi di Stato. Cioè, qualcuno ha dato ordini precisi a qualcun altro della stessa cricca, affinché si distribuisse un po’ di tritolo qua e là, così tanto per non essere “disturbati”. Un avvertimento bonario, sincero, feroce.

Non è mai stato un mistero, ma ora più che mai è chiarissimo, che la mafia di allora era in trattative con alcuni pezzi dello Stato quando nel lontano ’92 si compivano gli omicidi di Falcone e Borsellino e nel frattempo Dell’Utri e compagni si davano da fare per la nascita di Forza Italia. C’era stata “Mani pulite” che aveva cancellato una classe dirigente corrotta e perciò il momento era propizio per prenderne il posto, riempire gli spazi lasciati liberi dagli uomini politici della cosiddetta prima repubblica.

Nel frattempo la mafia e la corruzione cresceva sempre più, molti dei nuovi volti affiacciatisi alla politica, non sapevano neanche che esistessero organizzazioni malavitose chiamate mafia, n’drangheta, ecc.

E mentre Dell’Utri piazzava in casa Berlusconi uno stalliere di grandi qualità come Mangano, mafioso, condannato, ecc. ecc., la mafia e il clan dei calabresi, misero le basi in quella terra meneghina che ancora oggi si ostina a negare che a Milano ci siano problemi di questa natura. Insomma, sarà una serata nella quale, forse, si potrebbero apprendere molte cose che ci sfuggono e che questo libro focalizzerà meglio, una informazione più fresca e raccontata con gli ultimi fatti di cronaca nera, economica, delinquenziale, che tutti si affannano a negare ma che c’è ed è ormai ben ramificata.

Fra gli ospiti, oltre all’autore, ha assicurato la sua presenza la dott. Lucia Musti, procuratore aggiunto di Modena, e Ivan Foschi, oggi consigliere, ex segretario alla Giustizia di San Marino, oltre a esponenti politici e di associazioni di categoria e non.


Grande kermesse velica organizzata dal Circolo Nautico di Viserba

Come ogni anno, si svolgerà nelle acque al largo del porticciolo, il Campionato della XI Zona per catamarani Classe A

 

di Kykka Carbonara

 

Domenica 2 agosto, il Circolo Nautico di Viserba, organizza la tradizionale gara del Campionato XI Zona, Catamarani Classe A, alla quale hanno aderito moltissimi regatanti e qualche grande promessa futura.

La regata si svolgerà nelle acque antistanti il Circolo Nautico di Viserba con partenza alle ore 13.30.

Da citare in particolare la partecipazione dei fratelli Valerio e Michele Petrucci, del Circolo Vela di Cesenatico, reduci da un brillantissimo primo e terzo posto alla selezione dei Campionati Mondiali svoltosi di recente sul lago di Bracciano, di Riccardo Mellina, e di Battista Teo, detentore del titolo italiano della specialità catamarani Classe A.

Dalla Congrega Velisti, Paolo Severi, detentore del titolo del 2008, sarà presente  assieme a Pier Faccin, segretario zonale Cat A, e Sirri Stefano.

Anche il Circolo Velico Rio Pircio, ha assicurato la partecipazione di numerosi  outsider.

Pur con i molteplici impegni, in quanto membro dell’organizzazione, Graziano Tamburini, provetto timoniere e celeberrimo istruttore FIV di notevole esperienza e di grandi traguardi sportivi, ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione.

E’ garantita anche la partecipazione di numerosi timonieri di Classe A del Circolo Velico di Torre Pedrera, che vanta una  numerosa flotta fra i quali, Ciclamini, Fonti, Leardini e i fratelli Pellegrini.

Anche il Circolo Velico Punto Vela Bellariva non ha voluto mancare a questa importante manifestazione e ha assicurato la presenza di un folto numero di regatanti fra i quali ricordiamo Domenico Tenti e Piero Ciavatta.

Per concludere, infine, una “strambatina”, cioè una “chicca”: Graziano Tamburini, istruttore FIV del nostro Circolo Vela di Viserba, è reduce, come allenatore federale, di un brillantissimo 1° e 2° posto, con i suoi ragazzini del Circolo Vela Cesenatico, nel Campionato Nazionale Tika,  svoltosi alcuni giorni orsono a Trieste.

A conclusione della regata, durante una cena conviviale, il presidente del Circolo Nautico di Viserba, Massimo Lugaresi, premierà i vincitori di uno sport che avvicina sempre più giovani alle discipline marinare. Prerogativa che dovrebbe essere al centro degli sforzi di tutti i Circoli velici.


La nautica da diporto sotto i riflettori delle autorità marittime di Rimini - Una Conferenza illuminante svoltasi ieri al Club Nautico di Rimini

Brillante esposizione delle varie tematiche legate alla nautica, da parte del comandante del Porto di Rimini, Aniello Raiola, alla presenza di numerosi intervenuti e dei presidenti Palloni, del Club Nautico,  e Cingolani, della Lega Navale, sezione di Rimini

 

di Matteo Rossetti

 

Un Convegno chiarificatore e illuminante per gli appassionati della nautica da diporto, alla luce delle vigenti normative, quello che si è tenuto ieri, sabato 4 aprile, presso il Club Nautico di Rimini. Un nome altisonante quello del relatore, il dott. Aniello Raiola, capo del Compartimento e comandante del Porto di Rimini, nonché responsabile per il diporto del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Ma le sue prerogative professionali non sono soltanto quelle enunciate sopra. Il comandante Raiola è estensore di molte norme in materia e collabora assiduamente alla stesura di articoli e leggi per conto del Ministero delle Infrastrutture ormai da anni. Una vera mente grigia, insomma, per quanto concerne alla navigazione e alla sicurezza in mare.

Il Convegno, promosso dal Club Nautico di Rimini in collaborazione con la Lega Navale, si è aperto alle ore 10 con il saluto del presidente del Club Nautico riminese, dott. Palloni, che dopo aver elencato i tanti meriti del gradito ospite, ha lasciato che il comandante Raiola ragguagliasse i convenuti sulle più importanti peculiarità delle norme vigenti in fatto di nautica da diporto e le novità relative ad alcuni aspetti normativi recenti. In prima fila erano presenti i militari che, con molta abnegazione e passione, assicurano i servizi di soccorso e pattugliamento delle acque ai fini della sicurezza della navigazione.

Lungo e articolato l’intervento del comandante del Porto di Rimini che ha suscitato vivo interesse nel pubblico presente sia per la semplicità di esposizione, sia per l’ampio e articolato discernere degli argomenti trattati. Al termine del suo discorso, è intervenuto il presidente della Lega Navale di Rimini, Cingolani, che ha posto al conferenziere alcune domande subito chiarite. Molti gli interventi del pubblico con domande mirate a meglio acquisire le molte semplificazioni della normativa enunciate dal comandante Raiola. A tutti è stata data una spiegazione eccellente e atta a sgombrare dubbi e interpretazioni errate. L’incontro si è concluso con un lungo applauso all’indirizzo del dott. Raiola e dei due presidenti. Il Club Nautico, infine, ha offerto a tutti gli intervenuti un sobrio rinfresco e un arrivederci a una occasione futura.


A Viserba, promossa dal Circolo Nautico e con l’egida della Fiv, si è svolta una regata maiuscola, con rimembranze da “Americas Cup”

Come ogni anno, molti i partecipanti che hanno voluto cimentarsi con un mare mosso e un vento propizio - Su tutti, hanno brillato Fabrizio Agostini e Tomas Mancini, Gianni Fonti e Luca Garattoni

 

di Matteo Rossetti

 

Oltre quaranta regatanti hanno partecipato alla tradizionale regata agostana che ogni anno il Circolo Nautico di Viserba  promuove e organizza sotto l’egida della Fiv. Così, oggi 10 agosto, alle ore 13.30, quarantaquattro velisti si sono imbarcati per contendersi il primato della entusiasmante regata. Il vento era buono e il mare era mosso, un buon connubio per vivere molte emozioni e qualche scuffiata.

Una bandierina abbassata dal giudice di gara e via tutti alla ricerca del successo, del primato. Per primi sono partiti i velocissimi catamarani che con il vento piuttosto teso hanno subito preso il largo verso la prima boa. Qualche regatante ha strambato con troppa veemenza e il risultato è stato quello di scuffiare. Nulla di grave e bravissimi nel rimettere l’imbarcazione subito il rotta verso il traguardo.

Poi è stata la volta della classe libera e poi lo spettacolo delle derive. Barche piatte, velocissime, dove ogni errore si paga carissimo, o con scuffiate o con l’accumulo di forti ritardi. Ma l’esperienza e la passione in molti casi, hanno reso lo spettacolo davvero avvincente. Dalle spiagge antistanti il campo di regata molti bagnanti hanno seguito con interesse e simpatia le evoluzioni di questi velocissimi e silenziosi scafi che gareggiavano al pari di più importanti e impegnative gare.

Lo spettacolo offerto dai regatanti è stato davvero eccezionale, per il Circolo Nautico di Viserba, ancora un fiore all’occhiello e una ulteriore prova di ottima organizzazione e di grande amore per le attività nautiche complessive. La regata si è chiusa attorno alle ore 17.

Risultati - Nella classe Derive si sono classificati: 1. Fabrizio Agostini e Tomas Mancini; 2. Alessandro Arlotti e Giulia Montanari; 3. Mirko Squadrani.

Nella classe Catamarani “libera” si sono classificati: 1. Luca Garattoni; 2. Marino Bertozzi e Tamara Montanari; 3. Fabrizio Donati e Rino Muratori.

Infine, per la Classe A si sono classificati: 1. Gianni Fonti; 2. Fabio Pellegrini; 3. Domenico Tenti.

La premiazione è avvenuta durante una simpatica cena conviviale cui i regatanti sono stati invitati dal Circolo Nautico di Viserba, organizzatore della manifestazione velistica.

Nelle immagini, alcuni momenti della premiazione effettuata dal presidente del Circolo Massimo Lugaresi.


A Torre Pedrera, “Onda Blu”, “Sarabanda” e Comune di S. Arcangelo, festeggiano oltre 250 anziani rinnovando il rito de “La Ligaza”, dopo anni di oblio - Grandissima partecipazione - Soddisfazione degli organizzatori e dei festeggiati

Un festa contadina, dimenticata da anni, e che si è “riaccesa” grazie all’interessamento dell’assessore Capobianco, ai F.lli Mazza, titolari del Ristorante Sarabanda, e alla mitica Gabry, del Bagno “Onda Blu”

 

di Lidia Spiccia

 

IMGP3327IMGP3317IMGP3323Oltre duecentocinquanta anziani di S. Arcangelo, Poggio Berni e dintorni, hanno preparato in casa, come avveniva una volta, le loro piadine speciali, caserecce, quelle genuine che ora è difficile assaporare altrove, o altre specialità campagnole che ormai sono soltanto un lontano ricordo, e sono scivolati a bordo di confortevoli pullman al Bagno “Onda Blu” di Torre Pedrera, dove sia i gestori del bagno, Gabry e marito, sia i F.lli Mazza e il loro staff, hanno organizzato una festa che ha voluto riaccendere una tradizione ormai spenta da tempo, quella de “La Ligaza”.

Alla manifestazione pro-anziani, ma non solo, ha voluto dare il benvenuto l’assessore di S. Arcangelo, Capobianco, che nel suo intervento ha ricordato le tradizioni contadine ormai andate perse e l’impegno dell’amministrazione a promuovere ogni “rispolverata” di usi e costumi della Romagna.

Così, la festa è partita con l’addobbo di grandi tavolate ricche di ogni cibaria in parte preparata dagli stessi festeggiati, completata con grande generosità dal “Sarabanda” che ha messo in tavola pizze, panini, piade, focacce, patatine, bibite, vino, frutta, dolci, dessert, macedonie di frutta e gelato, e molto ancora.

Naturalmente alla festa si sono uniti i clienti della spiaggia “Onda Blu” che hanno gradito moltissimo lo spirito e le finalità della manifestazione. In poche parole: lo stare insieme in allegria a persone non più giovanissime ma con uno spirito da ragazzi. Al suono di musiche tradizionali romagnole, si è danzato, cantato, rinnovato un rito, quello della “Ligaza”, appunto. Infatti, una volta, in epoca rurale, questa festa era svolta sull’aia o nelle stalle dove si riunivano tutti gli abitanti del paese che portavano ognuno qualcosa da mangiare e da bere. L’intento primario era quello di socializzare, di stare insieme, di conoscersi, stimarsi a vicenda.

Proprio quello che è accaduto oggi a Torre Pedrera, con grande soddisfazione sia degli organizzatori, sia, soprattutto, degli intervenuti. Da notare, infine, che oltre ai festeggiati, si sono uniti alla festa passanti, turisti per caso, stranieri e italiani, residenti e non della Riviera di Romagna. Un grande successo di pubblico che ha apprezzato quanto messo a disposizione dagli organizzatori ai quali va l’encomio del nostro giornale.

Domani, la festa continua. Infatti, a Torre Pedrera, va in “onda” la Festa della “Gradisca”.

 

Nelle foto, alcuni momenti della festa


Al Circolo Nautico di Viserba, convivio di apertura della stagione 2008

Come ogni anno, alla cena partecipano i soci e i familiari dei diportisti e del settore velico. Fra questi ultimi si annoverano giovani velisti di fama nazionale. Motori della luculliana riunione, oltre al presidente Massimo Lugaresi,  Nevio Agostini, coadiuvato da alcuni affermati chef che hanno cortesemente messo a disposizione la loro arte culinaria

 

di Lidia Spiccia

 

Come ogni anno, ieri, 31 maggio, sotto il grande tendone del Circolo Nautico di Viserba, antistante la veduta del piccolo porticciolo della “Fossa dei Mulini”, dove le imbarcazioni dei soci ondeggiavano lievemente al loro ormeggio, si è tenuto il convivio di apertura della stagione nautica 2008. Un circolo che conta oltre 200 iscritti e che annovera fra le sue fila veri e propri lupi di mare.

Una società che vanta molti decenni di attività e che grazie alla voglia di fare e all’abnegazione di molti, in primis il consiglio direttivo, si è affermata sempre più nel firmamento della nautica riminese.

Molti gli intervenuti fra soci, invitati, e familiari, che in un clima di festosa allegria e cordialità hanno gustato le prelibatezze preparate con cura e passione da Fabio, il responsabile della cucina per queste occasioni.

Nel suo saluto rivolto agli ospiti, il presidente ha brevemente illustrato le linee guida del Circolo ringraziando tutti i convenuti e coloro i quali si sono adoperati per la riuscita della serata. In special modo Massimo Lugaresi ha elogiato e ringraziato a nome del Circolo il “cambusiere” Fabio, gli aiuti chef Pandolfi e Pasolini, nonché Nevio Agostini, responsabile degli eventi e vero e proprio factotum del Circolo. Da rilevare che anche molti soci e signore si sono impegnati affinché la festa fosse apprezzata sia per i cibi, sia per la loro presenza che senza dubbio ha donato un tocco di delicatezza fra i rudi e simpatici uomini di mare.

 

Nelle foto alcuni momenti della simpatica serata


Al Luxor di Rimini, prima edizione del “Premio Carisma & Professionalità” Romano Bonini, il mai dimenticato maestro del turismo, che premia i migliori manager del settore

Hanno ricevuto la targa-ricordo Kycca Carbonara, direttore del Rimini Golf Club, e Alba Pellegrini, manager del settore turistico alberghiero, due dirigenti che sono una magnifica sintesi di professionalità, cortesia, affabilità e arte dell’accoglienza

 

di Lidia Spiccia

 

Si è svolta stamane a Rimini, nella splendida cornice dell'open space dell'Hotel Luxor, la cerimonia di premiazione della prima edizione del "Premio Carisma & Professionalità". Alla presenza di molti convenuti, fra i quali molti operatori del settore, la manifestazione si è aperta con l’intervento del signor Marco Bonini che ha ricordato la figura del padre, Romano, una persona che ha dato tantissimo al turismo della Riviera, trasmettendo ad amici e colleghi le proprie esperienze e l’arte dell’accoglienza, elevata a vera e propria professione. Quella che ha reso famosa in tutto il mondo la città fabbrica del divertimento per tutti.

Il signor Bonini ha tenuto a precisare che questo premio sarà assegnato ogni anno a personalità che si sono particolarmente distinte del mondo dell’ospitalità e del turismo.

E’ intervenuta poi la dottoressa Nubbia Reggini (Associate Professor of Behavioral Studies in Counseling Psychology, presso La Jolla University di San Diego, California), che con una breve introduzione dal titolo "L'importanza della leadership nell'affermazione di una cultura orientata alla conoscenza", ha tracciato un percorso psicologico entro il quale si muovono tutte le persone che diventano, in un modo o nell’altro, importanti per tutta la società, per quello che sanno creare, per ciò che fanno, la tenacia profusa per le cose in cui credono. La dottoressa ha concluso affermando che, come dietro ogni grande uomo c’è sempre stata una grande donna, dietro una manager c’è sempre un uomo che comprende e si compenetra nel favorire l’ascesa di questi talenti in ogni settore nel quale esse operano.

Il vicesindaco di Rimini, invitato e ospite particolare della manifestazione, non ha potuto presenziare per improrogabili impegni politici e ha mandato un messaggio di scuse e di auspicio affinché, sia questa iniziativa, sia altre avvenire, servano sempre più a esaltare il ruolo di persone preparate e al passo con i tempi, che sappiano apportare sempre più innovazioni e idee per lo sviluppo ulteriore del settore turistico rivierasco.

Romano Bonini, direttore d'albergo formatosi in CIGA Hotels, ha diretto diverse case di prestigio come il Grand Hotel Des Bains di Riccione, il Grand Hotel et de Milan di Salsomaggiore e l'Hotel Mare Pineta di Milano Marittima. Un uomo dal grande carisma, abituato a guidare e coinvolgere con grande passione e rispetto i propri collaboratori.
La sua brillante carriera, è stata coronata anche da prestigiosi riconoscimenti e incarichi di grande responsabilità. E’ stato infatti nominato Cavaliere del lavoro, Commendatore della Repubblica, leader Europeo del Turismo e ha ricoperto il ruolo di Tesoriere del consiglio dell'A.D.A. (Associazione Italiana Direttori d'Albergo).

Nella sua Rimini, ha  diretto, tra gli anni ‘60/’70 sia l'Hotel Ambasciatori che l'Hotel Bellevue, mentre a livello associazionistico ha contribuito, insieme ad altri operatori turistici (Marco Arpesella, Aureliano Bonini, Curzio Toni, Piermichele Morganti, Vincenzo Lami, Daniele Mori, Gastone Salvatori ed Eric von Bibra ), alla fondazione di “Promozione Alberghiera”, prima Cooperativa italiana fra Albergatori.

Il premio, Sponsorizzato dalla Mave Tourism Management, e da Marco Bonini, figlio di Romano, è destinato a diventare riconoscimento importante per tutta la community del mondo del turismo nazionale. In questa prima edizione si è messo in evidenza un trend di crescita della presenza femminile tra i manager delle aziende turistiche.

Per il 2008, infatti, il 1° Premio CPM "Carisma, Professionalità & Management" Romano Bonini, è stato assegnato ad Alba Pellegrini, albergatrice riminese, già consigliere dell'AIA (Associazione Albergatori di Rimini, ex Vice presidente del CNGA (Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi ) e attuale vice-presidente del consorzio Turisminsieme. Alba Pellegrini, si è distinta in questi anni per le sue doti professionali, il suo innato carisma e per una grande passione che le ha permesso di ricoprire ruoli importanti nelle varie associazioni turistiche locali e nazionali.

1° Premio CPC "Carisma Professionalità & Comunicazione" Romano Bonini, invece, per Rosanna Kycca Carbonara, milanese, dal 2003 Direttore del Rimini Golf Club, giornalista, copywriter per alcune importanti agenzie di comunicazione, che in questi anni ha organizzato importanti eventi golfistici come il VI° Italian Open Golf for disabile, svoltosi nel settembre del 2004, e i recenti Campionati regionali a Squadre A1 maschile e femminile (novembre). Prossimamente, sempre sotto l'egida della Federazione Golf Italiana, porterà a Rimini, per la seconda volta, il Campionato Provinciale (giugno), e a settembre il Campionato Macro regionale Match Play Giovanile. Inoltre, ha messo nel Calendario gare del Rimini Golf Club, gare di ogni tipo che si svolgeranno sul noto green 18 buche, per tutto l'anno, senza soste.

Si terranno competizioni golfistiche di rilevante importanza (anche perché le associazioni di golfisti italiani raccolgono figure professionali di spicco dell'intero territorio nazionale), come la gara Temi Avvocati, Magistrati, Notai, Medici, Piloti, Giornalisti, nonché la gara del Circuito Air France, che viene svolta in tutta Europa e che in Italia tocca solo Rimini (per la prima volta!) e Milano.

Ricordando che il golf è giocato nel mondo da milioni e milioni di persone, è da mettere in evidenza un dato importante: questa disciplina ha la peculiarità di destagionalizzare il turismo, creando flussi di turisti golfisti su tutto l’arco dell'anno.


Rotoli di Qumran, seminario di studio a Sesto San Giovanni - Presto a Roma molti rotoli per il restauro

Gli incontri, patrocinati dal Comune e dalla Facoltà avventista dell’Università di Firenze, si terranno presso la Chiesa Avventista di Sesto San Giovanni - Sei incontri sulla scoperta, la storia, le prospettive e il significato delle scritture dei Rotoli del Mar Morto che potrebbero dare una luce diversa sulle società arcaiche di quella parte del mondo antico

 

 

Qumran1Sotto gli auspici della Facoltà avventista di teologia di Firenze, il patrocinio del comune di Sesto San Giovanni e l’interessamento della locale Chiesa Cristiana Avventista, sede degli incontri, è organizzato un importante seminario sulle scoperte dei Rotoli di Qumran.

Come noto, questi scritti furono ritrovati nel 1947 e negli ultimi due decenni ha visto accrescere l’interesse di studiosi di varie discipline: storici, biblisti, filosofi e religiosi di varia appartenenza.

L’ultima recente notizia di rilievo, è l’accordo fra il Ministero dei Beni culturali italiano ed il governo israeliano per trasferire temporaneamente parte di detti rotoli e frammenti per il loro restauro presso un centro specializzato della nostra capitale. E’ un riconoscimento importante per il nostro Paese che si attesta così come uno dei più importanti al mondo in fatto di restauri e conservazione dei tesori dell’arte.

Il professor William Foxwell Albright, della John Hopkins University di Baltimora, uno dei massimi esperti nel campo dell’archeologia medio orientale, ha definito la scoperta di Qumran: «…la più grande scoperta di manoscritti dei tempi moderni!».

Grazie a questa scoperta è stato possibile riscrivere la storia della trasmissione di Scritti Antichi, di rivedere la storicità, fatti e personaggi considerati dalla attendibilità storica discutibile, di ripensare la cronologia antica del succedersi degli eventi, ai modi di vita, al pensiero, alla filosofia di quei tempi.

Il seminario si propone di affrontare l’apporto di questa scoperta da più prospettive. Infatti, saranno affrontati i seguenti temi:

 

1. La storia e portata della scoperta dei Rotoli del Mar Morto;

2. Il contributo delle scoperte di Qumran all’archeologia ed alla storiografia;

3. La visione della storia che emerge dai Rotoli del Mar Morto;

4. L’attesa Messianica nella comunità di Qumran;

5. La comprensione escatologica degli scritti qumranici;

6. Antropologia ed esistenzialismo nei Rotoli del Mar Morto.

 

Relatore principale sarà il pastore Paolo Benini, professore di Teologia presso la Facoltà avventista di Teologia di Firenze.

Gli incontri avranno luogo nei locali della Chiesa Avventista di Sesto San Giovanni, in Via Pace 192, nei giorni 28, 29, 30 gennaio e 4, 5 e 6, febbraio, a partire dalle ore 20,30.

A quanti ne faranno richiesta, sarà rilasciato un attestato di frequenza valido anche per crediti formativi. L’ingresso è libero.


qumran sitoqumran1I rotoli di Qumran - Questioni aperte

 

Lunedì, 22 ottobre, un importante convegno, promosso

dall’Università di Bergamo, con i massimi studiosi italiani

 

 

La Scuola di dottorato in Antropologia ed Epistemologia della Complessità, Dipartimento di Scienze della persona dell’Università degli Studi di Bergamo, il 22 ottobre, alle ore 17, organizza un Convegno dal titolo “I Rotoli di Qumran - Questioni aperte”.

Da precisare che i Rotoli del Mar Morto, ritrovati nei primi mesi del 1947 e all’attenzione di moltissimi studiosi di fama mondiale, sono ancora al centro di molte filosofie circa le interpretazioni da attribuire agli stessi, considerati fra i più importanti “appunti di storia religiosa” per quanto concerne le vicissitudini delle trascrizioni delle Scritture Antiche.

Il convegno ha lo scopo di illustrare e informare circa l’importanza scientifica e teologica racchiusi e custoditi per centinaia e centinaia di anni in queste pagine di storia dell’umanità, in caverne situate sui monti di Qumran. Attraverso le relazioni di numerosi illustri studiosi, insomma, si cercherà di fare il punto delle decifrazioni di molti rotoli ormai trascritti e archiviati, cercando di dare risposte anche sui tempi e le prospettive per i rimanenti, insomma,  su le “questioni ancora aperte”.

Il primo appuntamento è fissato presso l’Università di Bergamo per lunedì 22 ottobre con inizio alle ore 17, nell’aula 8, in piazzale Sant’Agostino 2.

Il prof. William Foxwell Albright, della John Hopkins University di Baltimora, massimo esperto nel campo dell'archeologia medio orientale, ha definito il ritrovamento dei rotoli di Qumran “la più grande scoperta di manoscritti dei tempi moderni”. Grazie a questa scoperta è stato possibile riscrivere la storia della trasmissione ai posteri di Scritti Antichi e ancora oggi misteriosi, di rivedere la storicità di fatti e personaggi considerati di scarsa attendibilità storica, discutibile, di ripensare o rivederne la cronologia.

Introdurrà e coordinerà il Convegno il prof. Giuseppe Fornari, docente di Storia della filosofia presso Università di Bergamo.

Interverranno il Prof. Paolo Benini, docente di Teologia presso la Facoltà avventista di Teologia di Firenze, che svolgerà la sua relazione su “I rotoli di Qumran e le grandi scoperte dell'archeologia”; il prof. Giovanni Leopardi, ex decano alla  Facoltà Avventista di Teologia (Università di Firenze), che interverrà sul tema “Il Cristo fra i suoi contemporanei: un esseno?”; il prof. Elio Jucci, docente di Storia ebraica e di Filologia semitica all'Università di Pavia con il tema “Angeli e Santi nella comunità di Qumran”; il  Prof. Enrico Giannetto, professore ordinario di Storia della fisica presso l’Università di Bergamo che chiuderà i lavori con alcune “Note su Qumran e l'essenza ascetica del Cristianesimo”.


Gravi incidenti nella Chinatown milanese - Una ventina di feriti fra i quali 15 appartenenti alle Forze dell’Ordine - Moratti: “Non esistono zone franche”

 

 

Una banale multa a carico di una commerciante cinese che aveva l’auto in sosta vietata, si è scatenata in una furiosa rivolta della comunità cinese che da anni popola la via Paolo Sarpi, la Cinatown milanese che negli anni è diventata una vera e propria area dominata dai commerci e dalle attività complesse che una comunità di queste dimensioni si è data. In questa via, infatti, ogni cosa è regolata secondo gli usi e costumi di quel popolo, dal commercio all’ingrosso, alle piccole unità produttive dove si lavora su più turni e con disagi impensabili, dove sono fioriti tantissimi ristorantini, dove chi si deve curare si rivolge a medici cinesi, ecc.

Naturalmente, noi crediamo che non sia stata una multa a causare la rivolta, perché di questo si è trattato, pensiamo che il dissenso e la rabbia dei cinesi covava sotto la cenere da tempo.

Del resto, le giunte che si sono succedute negli anni, da Formentini a quelle di Albertini, hanno lasciato, forse, che in quell’area tutto si autoregolasse, come una enclave. E così è nata e cresciuta la convinzione intima che in quella via il popolo cinese potesse fare e organizzare la propria comunità secondo le proprie abitudini. Forse, anche al di fuori di qualche norma.

E la goccia ha fatto traboccare il vaso attorno alle ore 11 di oggi. Infatti, allorquando una vigilessa ha multato una signora in compagnia del figlioletto di 2 anni, è successo il finimondo. C’è chi dice che la donna si è scaraventata addosso al pubblico ufficiale colpendola, chi dice il contrario. Fatto sta che in un battibaleno moltissimi cinesi hanno attorniato i vigili che a loro volta hanno chiesto aiuto. Sono arrivate molte gazzelle sia del Comando della polizia urbana, sia della Polizia di Stato che hanno cercato di sedare la protesta senza successo, Alcuni di loro sono stati aggrediti, gruppi di cinesi hanno lanciato bottiglie, sassi e altro all’indirizzo degli agenti, altri si sono scagliati contro le auto di servizio e private procurando danni ingenti. Nei tafferugli che ne sono seguiti una quindicina di agenti, soprattutto vigili urbani hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Una decina i feriti fra l’altra fazione. Sul posto è intervenuto anche il Console della Cina che ha stigmatizzato l’accaduto chiedendo di fare chiarezza su quanto avvenuto e di individuare le responsabilità.

Nel pomeriggio anche il sindaco Moratti ha emesso una nota nella quale si dice che l’anarchia è finita e che nessuno può pensare di non rispettare le leggi. “Non esistono zone franche a Milano”, conclude la nota. In serata la via ha ripreso a pulsare come sempre, come se nulla fosse accaduto. Ma la polizia ha stabilito di presidiare la zona anche questa notte, per evitare che con il buio possano riaccendersi focolai di altra natura.


Grandissima e civile partecipazione degli abitanti della Zona 3 contro l’insediamento dei Rom al Parco Lambro

 

 

IMGP2726Si è svolta ieri, martedì 11, la manifestazione programmata da vari comitati di cittadini, fra i quali “Il Fronte dei Cittadini”, di cui è presidente Giovanni De Nicola, consigliere alla Provincia di Milano, contro la decisione del Comune di insediare presso la Comunità Ceas di Parco Lambro, un numero imprecisato di zingari reduci oltre che da altre realtà, soprattutto dal campo nomadi di Opera.

Come si ricorderà, dopo le manifestazioni e le proteste dei cittadini di Opera e del Ripamonti, le tende che avrebbero dovuto ospitare i rom furono bruciate e crearono non poche polemiche sia all’interno della giunta comunale di Milano e di Opera, facendo da cassa di risonanza anche a  livello regionale, provinciale e statale.

Ora, questi nomadi, assieme ad altri che nel frattempo hanno ingrossato questo numero, sarebbero destinati ad occupare un insediamento appositamente costruito per loro all’interno del Parco Lambro, presso il Centro Ambrosiano di Solidarietà.

Questa decisione, presa dalla giunta di Milano e passata sopra la testa dei cittadini, ha fatto infuriare la gente che ha deciso di far sentire il suo dissenso in modo corretto, ordinato, civile. Ed erano davvero tanti oggi, coloro che hanno aderito alla protesta che è partita attorno alle ore 19 da Piazza Udine e si è snodata come un lungo biscione per centinaia e centinaia di metri. A nostro avviso c’erano oltre duemila persone. Molte, come non se ne vedevano da anni. In testa al corteo Giovanni De Nicola che ha preso le distanze dalla politica comunale e altri presidenti di associazioni attorniati da molti consiglieri di Zona.

Molti gli striscioni, i messaggi irradiati con megafoni, cartelli, ombrelloni, fischietti che assieme hanno chiesto a gran voce la revoca delle decisioni addotte dal Comune. Comune che, dicono, agisce in forza di un esproprio di una certa parte di area destinata a parco pubblico per necessità ritenute di urgenza e sicurezza cittadina. Ma che i cittadini, a gran voce, respingono chiedendo che si cerchino altre soluzioni. Insomma, il messaggio chiaro e forte è che i nomadi attorno alle loro case non li vogliono. Anche perché da quando frequentano quella Associazione, sono stati oggetto di furti in casa. Molti furti e moltissima la rabbia degli abitanti della zona che hanno detto a più riprese e con fermezza che su questa strada non è possibile cedere. Si batteranno fino in fondo contro ogni decisione che non li veda coinvolti e protagonisti del proprio futuro, della propria serenità, della sicurezza che, a loro dire, il sindaco dice di voler assicurare ma poi disattende con decisioni a dir poco contraddittorie.

La manifestazione, piuttosto sonora ma ordinata, ha raggiunto i cancelli di via Marotta, sede della Comunità di accoglienza dove era presente anche l’assessore comunale Moioli e altri assessori della Provincia e della Regione, e si è conclusa con l’avviso che, se il problema non verrà risolto, i cittadini presidieranno il Parco Lambro a difesa della vivibilità e della sicurezza delle proprie donne, dei vecchi, dei bambini e di tutti i cittadini di Milano.

 


Milano, L’Ascovigentino e il Fronte dei Cittadini sollecitano il sindaco per la sicurezza del quartiere - Ricevuti dal vicesindaco De Corato e dall’assessore Cadeo

Ferma protesta (oltre 500 persone), civile e ordinata, la cui compostezza è stata elogiata anche dall’on. La Russa - Alla manifestazione hanno aderito fra gli altri, il consigliere di Zona, Loris Zolla,  il leader dell’Associazione di Via, Franco Calabrese, e il presidente del Fronte dei Cittadini, Giovanni De Nicola

 

 

IMGP2595IMGP2586_editedCome deciso nella riunione della settimana scorsa con un’ampia partecipazione di cittadini e alla presenza di molti consiglieri di Zona, provinciali, e regionali, gli abitanti e i commercianti di via Ripamonti, zona Vigentino, sono scesi in strada per chiedere a viva voce alle istituzioni, più sicurezza e maggiore vivibilità nel quartiere che da tempo ha posto l’accento sui molti problemi che affliggono in particolar modo questo parte della città. Spaccio, delinquenza comune, rapine a mano armata, scippi, furti in casa, nomadismo diffuso, ecc.

Alle 19 un lungo e folto corteo si è incamminato al grido “sicurezza” lungo la via Ripamonti per protestare contro i continui soprusi e la dilagante delinquenza subiti dai cittadini del Vicentino. Giunto improvvisamente anche l’on. Ignazio La Russa, che non ha mancato di complimentarsi con il presidente dell’Ascovigentino e con Giovanni De Nicola, presidente del Fronte dei Cittadini, per la civiltà e la pacatezza dei toni della protesta. Ha promesso anche di farsi interprete delle richieste dei cittadini affinché la giunta comunale dia risposte certe e concrete ai bisogni della gente.

Dopo la sfilata che è proseguita fino alla Esselunga, molti coloro i quali si sono imbarcati sui pullman per raggiungere Palazzo Marino, dove a gran voce e con grandi fischi hanno attirato le attenzioni di qualche consigliere comunale. Questi si sono fatti interpreti delle esigenze dei promotori che sono stati ricevuti dal vicesindaco De Corato e dall’assessore Cadeo. Il sindaco Moratti, non era in sede.

Così una delegazione comprendente anche il consigliere Loris Zolla e il presidente dell’Ascovigentino Franco Calabrese, hanno esposto ai due rappresentanti della giunta comunale le loro richieste che vertono soprattutto su una maggiore illuminazione, un controllo del territorio più capillare, l’eliminazione delle sacche di delinquenza che negli ultimi tempi si è ingrossata e reso molto più pericolosa del passato, una maggiore e migliore vivibilità e sicurezza per i cittadini e per i commercianti.

Dal canto loro sia il vicesindaco, sia l’assessore, hanno assicurato che a brevissimo sarà promosso un tavolo coordinato fra le istituzioni e le forze dell’Ordine per coordinare e mettere in atto le decisioni che attorno a questo problema verranno adottate. La promessa del vicesindaco è quella che nel quartiere in questione, a breve, saranno adottati provvedimenti che dovrebbero garantire una vivibilità diversa accompagnata da interventi tali da garantire contestualmente anche una maggiore sicurezza.


Milano, Palazzo Marino / Grande foto di Daniele Mastrogiacomo e una scritta: liberatelo! Decisione condivisa da tutto il Consiglio

Reporters Sans Frontieres denuncia: 56 giornalisti rapiti nel 2006, uno al giorno!

 

 

mastro pal marinoUna grande foto del giornalista di “Repubblica”, Daniele Mastrogiacomo, è stata affissa alla facciata principale di Palazzo Marino. Sotto una scritta, semplice, immediata, secca: “Liberatelo”. L’iniziativa è stata presa dal Consiglio comunale al completo e da Reporters Sans Frontieres che, oltre a richiedere la liberazione del giornalista rapito alcuni giorni orsono nei pressi di Kandahar, a sud dell’Afghanistan, vuole denunciare all’opinione pubblica come questo fenomeno non accenni a finire, anzi. Il vicepresidente nazionale di Reporters Sans Frontieres, Domenico Affinito, ha affermato “…che le dimensioni di questo sconcio sono preoccupanti, nel 2006 ben 56 giornalisti sono stati rapiti qua e là nel mondo, uno alla settimana. I dati sono allarmanti e sono la spia di una situazione che tende ad allontanare sempre più i reporter dai teatri di guerra”.

Dal canto suo, il presidente del consiglio di Palazzo Marino, Manfredi Palmeri, ha detto che “Con questa iniziativa il Comune di Milano si assume la responsabilità morale di levare un grido silenzioso. Un grido perché non possiamo non indignarci di fronte a terroristi che hanno privato della libertà una persona, un professionista capace di raccontare con i propri occhi altre realtà del mondo. Silenzioso perché riguarda in primo luogo una persona e una famiglia e richiede perciò la sobrietà da parte nostra. Il pensiero in questi momenti – ha concluso Palmeri – è rivolto anche ai tecnici italiani rapiti in Nigeria. Il messaggio è forte e deciso: liberateli tutti!”.

Per la cronaca, occorre ricordare che i giornalisti uccisi nel 2006, oltre a quelli rapiti, sono stati ben 81. A loro va il riconoscimento e il grazie sentito di tutti noi. Senza il loro sacrificio, senza il rischio della vita, infatti, il mondo non saprebbe nulla delle guerre, sempre ingiuste secondo noi, che qua e là nel mondo non accennano a placarsi. Un sacrificio troppo alto, evitabile soltanto con l’imposizione di regole nuove da parte delle Nazioni Unite che trovino il consenso e il rispetto per questa importante professione senza la quale ci sarebbe soltanto oscurantismo.


Gli odierni industrialfurbetti (Ricucci, Fiorani, Coppola, ecc.), con amicizie potenti da ostentare e coprire di regali, che “volano” troppo in alto, come le aquile…, salvo poi sbriciolarsi dopo alcune ore di carcere e scoprirsi tutti accomunati da mille mali incompatibili con la reclusione!

 

 

Quando, in nome del popolo italiano, un Parlamento serio, diverso da quelli che si sono avvicendati fino a oggi, che non abbia la riverenza e la sudditanza per nessuno, men che mai per questi nuovi messia della finanza, i finanzieri arrampicatori, scalatori, corruttori, che aspirano a impossessarsi, oltre che delle leve della grande finanza, anche di quelle dell’informazione per meglio condizionare i poteri politici e quelli forti che, probabilmente, si sono in precedenza rifiutati di accogliere nelle loro file? Forse è soltanto un’utopia, ma senza utopia, il mondo sarebbe fermo a chissà quale anno domini…

C’è sempre qualcuno che pensa di avere un cervello eccezionale, una situazione personale, familiare, patrimoniale, una storia di amicizie e clientele, che ne fanno una persona completamente al di sopra della media, che può rischiare tutto, può ottenere quello che vuole, può condizionare tutti, può infischiarsene del potere politico e anche delle sue leggi. Basta avere i mezzi, tanti mezzi, per pagare un collegio di avvocati importanti. Le leggi per aggirare tutto e tutti ci sono. Le hanno messe insieme i politici, gli stessi amici che hanno certamente pensato che qualche amico, o loro stessi, potevano anche incappare in qualche infortunio. E allora? Ecco alcune leggi ad hoc, ecco le norme per il trattamento carcerario, ecco alcune agevolazioni, e via cantando.

Ieri i Fiorani, i Ricucci, Gnutti ecc., oggi un certo Coppola, un signore a capo della Ipi e, indirettamente, a un’altra sfilza di società create ad hoc per frodare il fisco, avere e stimolare finanziamenti, chiuderle quando non servivano più allo scopo, crearne di altre, ecc. Un vero ariete, un duro con i deboli e una larva con i potenti e i giudici, ora. Uno che, improvvisamente, ha perso tutta la sua salute, come Sansone perse la sua forza per colpa di Dalida.

Dopo poche ore di carcere con accuse pesanti, Danilo Coppola, abbandonata la sua inconsistente coriacea veste e indossata quella dell’ammalato, si dice pronto a rifondere fino all’ultimo centesimo il fisco e coloro che ne hanno titolo. Nella sua infinita bontà e correttezza d’animo, però, tiene a scagionare e appioppare loro responsabilità da scribacchini, i suoi collaboratori Francesco Bellocci (ex cognato di Ricucci) e Alfonso Ciccaglione.

Nel corso del primo interrogatorio in carcere, Danilo Coppola, l'immobiliarista romano accusato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, falso, appropriazione indebita e riciclaggio, crolla davanti al gip Maurizio Caivano e al pm Lucia Lotti, confermando di essere lui la “mente” delle società sotto inchiesta e ammettendo la frode al fisco.

In presenza del suo legale Fabio Lattanzi, l'immobiliarista ha ammesso d'aver costruito lui quello che i magistrati hanno definito nell'ordinanza di custodia cautelare “sistema di bare fiscali”, ovvero il passaggio di quote fra società infragruppo di immobili e realizzazione di plusvalenze.

La linea di difesa di Daniela Candeloro, commercialista di Coppola, illustrata dal suo legale, l'avvocato Giuseppe Marazzita, è invece quella secondo cui Coppola era uno dei tanti clienti per il quale curava l'amministrazione di alcune società, non conoscendone i movimenti e i passaggi di proprietà immobiliari tra tutte le società del gruppo. Per quanto riguarda Francesco Bellocchi, difeso dall'avvocato Nicola Pisani, il coinvolgimento riguarderebbe un’unica operazione, fatta come rappresentante della società “Finpaco Properties”, per l'acquisto di azioni della società Ipi. Un’operazione ritenuta dall'indagato assolutamente ''trasparente e lecita''.

Coppola ha anche ammesso di essere il titolare delle società sotto inchiesta e in particolare della “Micop” dal cui fallimento, chiesto dalla Procura, è partita l'indagine. Danilo Coppola, per bocca del suo legale, ha dichiarato che intende risarcire tutti i suoi debiti, sia quelli verso il fisco, sia quelli che riguardano la posizione della società dichiarata fallita. Per consentire tale risarcimento i fondi ricavati dalla vendita di azioni di sue società potrebbero confluire su un conto corrente gestito dalla Procura di Roma.

Coppola avrebbe giustificato il sistema delle società e delle cessioni infragruppo per ottenere liquidità dagli istituti di credito. Infatti, nella scalata alla Bnl dell’anno scorso, lui era parte del Controbatto e perciò, i grandi gruppi bancari avrebbero visto in lui un avversario. Da qui la necessità di creare società gestite da prestanomi in grado di poter ottenere linee di credito.

Intanto, a detta del collegio di difesa, è scattata la solita e ormai trita farsa. L’imputato non sta bene. Le sue condizioni di salute mal si addicono alla detenzione, la claustrofobia è insopportabile, ecc. La solita storia. Malattie che sono latenti soltanto in coloro che quando stanno bene e frodano a tutto spiano, non sono avvertite per nulla. Scoppiano non appena varcano la soglia di un carcere. Ma anche Coppola, come tanti altri, prima o poi, uscirà. Una volta che avrà confessato e pagato, ecco che i reati, le pene previste, i processi d’appello, le ricusazioni, e quanto altro offrono le leggi vigenti, concorreranno alla sua libertà con buona pace per gli onesti e stupidi cittadini che non hanno il coraggio di emularli,

Loro appartengono a un’altra razza, ai “furbetti” ora del quatierino, ora della piazzetta, ora del circolo tal dei tali, ora della congregazione pinco, ora dell’associazione palla. Se poi hanno anche dalla loro l’affiliazione a qualche setta, per esempio, massonica, o di altra natura, beh questo li aiuta e li protegge.

Ma in tutto questo gran casino di leggi ad personam o studiate apposta per non toccare i potenti o coloro che possono, i titoli elargiti dalle istituzioni, per esempio, pensiamo al titolo di cavaliere, commendatore, ecc., il Capo dello Stato, non dovrebbe ritirarli immediatamente e con grande pubblicità? Perché certi “signori”, anche dopo le condanne, continuano a fregiarsi di tali onorificenze? A distribuire i loro bigliettini da visita con tanto di marchi e marchietti e croci e altro, in nome e per conto dei cittadini onesti, quelli che hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia con il loro lavoro, il loro sudore?

E le carceri, consigliamo noi, usiamole! Cancelliamo le leggi che permettono ai furbi di evitarle, La certezza della pena, insomma, che sia una volta per tutte, garantita.


Caravaggio (Bg): mistero sull’assassinio di una commessa 63enne molto nota nel centro storico - Oggi l’autopsia - Al vaglio degli inquirenti i nastri tv - Fermato un pregiudicato 37enne, tossicomane, è lui l’omicida!

 

 

Era una donna piccola, dall’aspetto giovanile, Isa Polloni, da quindici anni commessa in un negozio di colori e nel centro, appunto dove insiste l’esercizio commerciale era molto conosciuta. Una donna gioviale, sempre disponibile, cortese. L’hanno trovata ieri, mercoledì, morta in circostanze ancora tutte da chiarire, anche se si parla già di omicidio.

Ieri, infatti, la donna deve aver aperto il negozio regolarmente ma per tutta la mattinata, la porta è risultata chiusa. La saracinesca, invece, era stata alzata e le luci erano accese. Qualcuno, insospettito, ha chiamato le forze dell’ordine e questi hanno chiamato a loro volta il proprietario che si è recato subito sul posto con le doppie chiavi. Quando gli agenti sono entrati hanno visto che la cassa era aperta e senza soldi, poi, seguendo alcune tracce di sangue, sono giunti alla scoperta del cadavere della donna che giaceva in una pozza di sangue con varie ferite sparse su tutte il corpo e una di particolare gravità, alla testa. Il corpo era seminudo, dal torace in giù e sembra che l’assassino abbia potuto inscenare il tutto per far credere a uno stupro.

Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver intravisto, a una certa ora, la presenza di due uomini, forse clienti, forse gli assassini. Gli investigatori hanno sequestrato i nastri delle telecamere della videosorveglianza comunale che si trovano sulla piazzetta per cercare di capire i movimenti che si sono succeduti durante la giornata e poter risalire all’aggressore o agli assassini. Oggi sarà eseguita l’autopsia per sapere con esattezza sia le cause della morte, sia se la vittima è stata stuprata.

Intanto, nel pomeriggio è stata data notizia che un pregiudicato di 37 anni, tossicodipendente, è stato fermato con l’accusa di essere l’omicida della commessa. Doveva essere una rapina come tante, ma la reazione violenta della donna, forse, ha fatto perdere il controllo al rapinatore che dopo averla colpita al capo l’avrebbe strangolata. Dopo di che la vittima sarebbe stata spogliata, dal busto in giù, per confondere le indagini. Nel tardo pomeriggio l’uomo ha confessato di essere stato lui a uccidere la commessa. Non si aspettava una reazione come quella posta in essere dalla Polloni, ha perso le staffe, l’ha colpita, poi l’ha trascinata nel bagno. Un racconto frammentario ma che fa ritenere già risolto il caso.


Inquinamento atmosferico: al Nord tutti a piedi - Intanto piove e nevica, una beffa?
Fra non poche polemiche, automobilisti da una parte, Comune di Milano e Regione Lombardia dall’altra, dall’Emilia al Piemonte, oggi domenica 25, vietata la circolazione a tutti i mezzi con poche esclusioni - Ogni anno gli automobilisti costretti a pagare la tassa di circolazione anche per le molte giornate in cui lo stesso ente che ne introita i proventi, obbliga il fermo auto - Le associazioni consumatori, di solito attente e battagliere, nicchiano, anzi sono latitanti

 

 

L MorattiE’ la prima volta in Europa. Mai si era vista cosa simile. Una decisione scaturita dalla volontà della Regione Lombardia, in assonanza con le altre regioni del Nord, che vietasse la circolazione a tutti i mezzi e in tutte le regioni aderenti, esclusi i veicoli Euro4 e i diesel con filtro antiparticolato. Intanto, piove in Lombardia e nevica in montagna. Sembra una beffa. Di solito, se piove, il Pm10 viene abbattuto e gli indici di inquinamento scendono al di sotto della soglia di attenzione e di allarme. Ma ormai la decisione è in atto e non è prevista alcuna automatica sospensione, appunto, come in caso di pioggia.

Niente da eccepire sulla bontà della decisione delle istituzioni regionali che auspicano con questi provvedimenti la salvaguardia della salute pubblica, anche se su tale finalità, aleatoria e inefficace per molti, utile per altri, il mondo scientifico e sociale è, come sempre, diviso. Nulla da aggiungere sulla querelle nata fra l’assessore all’ambiente della Regione Lombardia, Croci, e il sindaco di Milano, Moratti, per le mancate comunicazioni e coordinamento lamentate da quest’ultima.

Fatti istituzionali di lesa maestà che ai cittadini utenti delle strade poco importa. Rimane una constatazione: allorquando si limitano le libertà individuali dei cittadini, le questioni diventano importanti e delicatissime. Occorre, secondo il nostro modesto parere, che unitamente a decisioni di questa portata vi siano condizioni di equa e condivisa accettazione. Quello che ogni volta, manca. Infatti, sono ormai anni che questo sistema di vietare la circolazione per alleggerire l’atmosfera dagli inquinanti, viene posto in essere e, ogni volta appunto, si scatenano forti e contrastanti prese di posizione a favore o contro.

Ripetiamo, noi non abbiamo la facoltà, né le competenze, per opporre ogni qualsivoglia obiezione tecnico-scientifica a queste decisioni. Però, da anni, peroriamo una causa che, a maggior ragione oggi, ci sembra giusta ma non meritevole delle attenzioni sia delle istituzioni, quanto meno dalle associazioni dei consumatori che attorno a questo tema, in un recente passato, avevano accennato a forme di proteste poi improvvisamente e definitivamente sopite.

Forse contro i cosiddetti poteri forti (banche, assicurazioni, apparati dello stato, grandi holding industriali), non vale la pena combattere. Insomma, è la resa. Noi no! Siamo sempre più convinti, e invitiamo i cittadini, che poi sono anche gli automobilisti appiedati, una categoria pluritartassata, vessata, a ribellarsi non tanto per i blocchi, quanto per le limitazioni alla libertà di movimento, previste dalle norme europee, nonché al pagamento per intero delle tasse di circolazione automobilistiche

Infatti, ribadiamo ancora una volta, ammesso che le limitazioni abbiano una qualche minima possibilità di essere costituzionalmente ineccepibili, occorre che assieme alle limitazioni predisposte siano chiare le disposizioni relative a una minore imposizione della tassa di circolazione decurtando questa ultima delle giornate di forzato fermo. Insomma per ogni giornata in cui un automobilista  viene appiedato, deve corrispondere un minore e proporzionato gettito nelle casse delle regioni. Punto e basta.


 

Processo Sme, Berlusconi di nuovo imputato
Incostituzionale la legge Pecorella - La Cassazione, infatti, ha trasmesso gli atti alla Corte d’Appello di Milano

 

 

FIL174La Sesta sezione penale della Cassazione ha disposto la trasmissione degli atti relativi al processo Sme, in relazione alla vicenda Sme, alla corte d'appello di Milano, annullando senza rinvio l'ordinanza con cui i giudici milanesi avevano dichiarato inammissibile l'appello proposto dalla procura contro la sentenza di primo grado. Pertanto, riaprendo ufficialmente il processo d'appello a carico di Silvio Berlusconi.

La Cassazione ha tenuto conto della sentenza con cui la Corte Costuzionale ha dichiarato illegittima la legge Pecorella, quella che impediva ai pm di ricorrere in appello contro le sentenze di proscioglimento in primo grado. Silvio Berlusconi, quindi, dovrà presentarsi davanti ai giudici e difendersi dall'accusa di aver “aggiustato” la sentenza civile Sme. L'altro capo di imputazione (quello di corruzione per i 434mila dollari passati, secondo gli inquirenti, da un conto della Fininvest all'ex capo dei Gip di Roma, Renato Squillante, attraverso Cesare Previti) era stato prescritto in virtù delle attenuanti generiche.

Nel dispositivo della sentenza i giudici della Cassazione hanno dichiarato inamissibili sia i ricorsi proposti dal procuratore della repubblica e dal procuratore generale di Milano, che quello presentato dalla difesa di Silvio Berlusconi relativo all'ammissione della costituzione delle parti civili. Hanno anche ritenuto “non rilevante in questa sede” la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 593 del codice di procedura penale, sollevata dalla difesa dell'ex premier.

Il processo d'appello si svolgerà sulla base dei ricorsi dei pm e della difesa, unendosi così a quello, l'unico dichiarato ammissibile in aprile, della parte civile Cir, per il quale il processo è già iniziato e la cui prossima udienza è fissata per il 22 febbraio prossimo.


Milano / Expo Italia Real Estate: un successo

Per Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi Spa un Salone che conferma la vivacità del settore unitamente alla qualità elevata dei servizi e dei materiali. La prossima Expo dal 22 al 25 maggio 2007

 

 

Si è chiusa venerdì 26 maggio, nel nuovo Polo di Fiera Milano di Rho, la seconda edizione di Expo Italia Real Estate, il Salone immobiliare che si è svolto dal 23 al 26 maggio, appunto. Circa 340 gli operatori che hanno esposto ad EIRE. Nei quattro giorni si sono svolti 100 convegni, oltre a seminari ed eventi organizzati presso i singoli stand. Una prima stima indica che sono stati oltre 13mila i visitatori professionisti accreditati, significativa anche la presenza di operatori internazionali provenienti da ogni parte d’Europa e in particolar modo da Germania, Inghilterra e Francia.

Durante la cena di Gala del Salone sono state premiate le amministrazioni pubbliche vincitrici della seconda edizione del concorso di marketing territoriale “Promuovere, Valorizzare e Riqualificare la città e il territorio”, promosso dal Comitato Scientifico di Expo Italia Real Estate, da Ge.Fi. SpA e dal Politecnico di Milano e sponsorizzato da Pirelli RE, una delle società leader del settore immobiliare.

Hanno consegnato i premi Giulio Ballio, Rettore del Politecnico di Milano, Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Spa e Oliviero Tronconi, del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano. Ecco l’elenco dei premiati.

Premi attribuiti alle Amministrazioni sotto 50.000 abitanti: Amministrazione Comunale di Comiso (RG); Amministrazione Comunale di Jesolo (VE); Amministrazione Comunale di Lugo (RA).

Menzioni speciali attribuite alle Amministrazioni sotto 50.000 abitanti: Amministrazione Comunale di Casale Monferrato (AL); Amministrazione Comunale di Pontedera (PI).

Premi attribuiti alle Amministrazioni sopra 50.000 abitanti: Amministrazione Provinciale di Belluno (BL); Azienda Speciale Promo Firenze (FI); Consorzio per lo Sviluppo del Polesine-Consvipo (RV).

Menzioni speciali attribuite alle Amministrazioni sopra 50.000 abitanti; Amministrazione Provinciale e Comunale di Milano.

Soddisfatto Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. Spa, società organizzatrice dell’evento, che fra le altre cose ha detto: “Il Salone ha confermato la vivacità del settore del Real Estate nel nostro Paese, dimostrando in particolare l’elevata qualità nell’offerta di prodotti e servizi. Sono fiducioso e certo che questa qualità sarà l’elemento determinante anche per la prossima edizione di Expo Italia Real Estate che si svolgerà dal 22 al 25 maggio 2007, sempre nel nuovo polo di Fiera Milano”.


Simulazione di attentato: tutto come da copione; ora verranno esaminati i filmati, Pisanu: è andata bene.

Milano / L’esercitazione antiterrorismo: esito positivo

 

 

Le urla di disperazione dei feriti si mescolano alle risate divertite dei curiosi che assistono impassibili all’inferno scatenato dall’esplosione di due bombe. E’ l’apocalisse? No, è una fiction e quello non è sangue, ma è salsa di pomodoro. Lo scopo? Prepararsi a un eventuale attacco terroristico, esorcizzare le paure, misurare le capacità di coordinamento tra i vari enti preposti al mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico.

A Milano, venerdì, si è svolta la grande esercitazione antiterrorismo. E’ andata bene dice il prefetto Bruno Ferrante. Giudizi positivi arrivano anche dal ministro dell’Interno Pisanu, che in linea con la politica antiterrorismo adottata dopo l’attacco di Londra, ha già in progetto altre esercitazioni simili a questa nelle città di Roma, Torino e Napoli.

Il bilancio della finta strage conta 24 morti, 37 feriti gravi, 65 feriti leggeri, altri 100 accompagnati in ospedale per accertamenti. Un kamikaze arrestato e un sindaco evacuato.

Albertini,  prelevato da Palazzo Marino e accompagnato in tutta fretta alla sala operativa dei vigili, ha potuto comodamente guardare l’esercitazione sui monitor collegati con le numerose telecamere fisse sparse nelle stazioni della Metropolitana e all’aeroporto, coinvolti nella prova.

Le immagini raccolte verranno esaminate in futuro per studiare piani di soccorso più efficienti tenendo conto anche delle difficoltà riscontrate durante l’operazione. Il traffico, come si era annunciato nei giorni scorsi ha subito rallentamenti in tutta la zona del centro.

Insomma, un vero successo. Unica domanda da porsi è questa: se le zone e i punti caldi non fossero stati conosciuti anzitempo, sarebbe stato lo stesso?


Milano oggi teatro della più imponente simulazione di attentato mai realizzata in Italia

Prova terrorismo a Milano

Tre gli scenari: La stazione delle ferrovie Nord; Metropolitana di Cadorna; Aeroporto di Linate

Più di 1800 uomini coinvolti nelle operazioni - Anche Palazzo Marino verrà evacuato.

 

 

Alle dodici in punto scatterà oggi nel capoluogo lombardo l’operazione “Mezzogiorno di fuoco”, che vedrà impegnati mezzi e uomini della protezione civile, dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, della croce rossa nell’esercitazione antiterrorismo, che servirà, spiega il questore Paolo Scarpis, a testare i meccanismi di intervento e reazione in caso di attentato.

Saranno circa duecento gli attori che  reciteranno la parte delle vittime che verranno soccorse, sotto il coordinamento di prefettura e questura in collegamento col Viminale a Roma. Candelotti fumogeni posizionate sui convogli, simuleranno le bombe e un uomo nel ruolo di kamikaze sarà a Linate per prendere in ostaggio l’autista e i passeggeri di un bus per poi essere fermato e ammanettato dalle teste di cuoio dei carabinieri.

Il sindaco Albertini parteciperà in prima persona, venendo dapprima trasportato da palazzo Marino a piazza della Scala per poi raggiungere il bunker del Comando della Polizia locale, in Piazza Beccarla, dove dalla Sala crisi seguirà lo svolgersi degli eventi

Ci saranno disagi minimi, promette il prefetto Bruno Ferrante: traffico aereo a Linate interrotto per circa 15 minuti intorno alle 12.50 (le operazioni di check-in non subiranno variazioni); tra le 12 .00 e le 12.20 ritardi per i treni che transiteranno nella stazione Cadorna; dalle 12.00 alle 13.15 le linee Atm 1-50-57-58-61-94 saranno deviate; la linea uno del Metrò interrotta per dieci minuti a partire dalle 12.20, e la linea due per quindici minuti a partire dalla stessa ora.

Non mancano gli scettici: la rappresentanza sindacale dei vigili del fuoco dice che è “Una sceneggiata per i mass media. In realtà noi non abbiamo così tanti mezzi e uomini”.


 “Milano di moda”: in programma a Milano, dal 23 settembre al 2 ottobre con oltre cento grandi firme

 

Dalle passerelle alla piazza: la moda scende in strada

Sfilate, mostre, happy hour, concerti dal vivo - Oltre 120 eventi

 

L’amore che intreccia la tradizione con l’innovazione, a cui generazioni di stilisti in tutto il mondo hanno dedicato la loro vita, è sempre stato un sogno lontano e  irraggiungibile dalla grande maggioranza di quelli che, non rientrando nella ristretta nicchia di vip a ingresso riservato, hanno condiviso scandali e meraviglie della moda attraverso le voci e le immagini dei media.

Ma la moda, si sa, è un mondo in continua trasformazione culturale, tecnologica e politica. Così il prêt-à-porter, con lo spirito di chi dopo un periodo di crisi ha voglia di tornare in prima linea,  sceglie di avvicinarsi al grande pubblico con una formula nuova di approccio, una nuova grande manifestazione che, guarda un po’, si svolgerà nella città culla del design: Milano.

Dal 23 settembre al 2 ottobre, dunque, “Milano di moda” sarà nei musei, nelle boutique, per le strade e nelle piazze principali della città, con un programma ricco di sorprese: sarà possibile, infatti, farsi immortalare con splendidi gioielli prestati da Damiani in Montenapoleone, assistere alla mostra di Missoni e alla sfilata di Roberto Scarpa ai Caselli di Porta Venezia o, ancora, bere champagne nei negozi di Louis Vuitton e partecipare al party in occasione dell’apertura di una nuova boutique di Iceberg.

Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per aiutare i cittadini a orientarsi, gli organizzatori, hanno pensato di installare in tutti i punti interessati dai 120 eventi, dei Totem, prodotti da Cappellini. L’associazione panificatori distribuirà gratis le michette a forma di cuore, mentre Zara stamperà le borse con il logo di Milano di moda.

 

a formula nuova di approccio, una nuova grande manifestazione che, guarda un po’, si svolgerà nella città culla del design: Milano.

Dal 23 settembre al 2 ottobre, dunque, “Milano di moda” sarà nei musei, nelle boutique, per le strade e nelle piazze principali della città, con un programma ricco di sorprese: sarà possibile, infatti, farsi immortalare con splendidi gioielli prestati da Damiani in Montenapoleone, assistere alla mostra di Missoni e alla sfilata di Roberto Scarpa ai Caselli di Porta Venezia o, ancora, bere champagne nei negozi di Louis Vuitton e partecipare al party in occasione dell’apertura di una nuova boutique di Iceberg.

Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per aiutare i cittadini a orientarsi, gli organizzatori, hanno pensato di installare in tutti i punti interessati dai 120 eventi, dei Totem, prodotti da Cappellini. L’associazione panificatori distribuirà gratis le michette a forma di cuore, mentre Zara stamperà le borse con il logo di Milano di moda.